Corriere della Sera - Sette

VISITE GUIDATE DEL DIRETTORE TRA MUMMIE, GEROGLIFIC­I E IL FARAONE BAMBINO

- DI MICHELA MANTOVAN

a impression­e pensare che il primo pezzo di quella che diventerà una delle collezioni più importanti del mondo sia arrivato a Torino nel 1630. Quando l’Italia era nella morsa della peste che colpì soprattutt­o Milano e ispirò Alessandro Manzoni per i suoi Promessi sposi. La Mensa Isiaca era una tavoletta di bronzo con intarsi di altri metalli del I secolo d. C. nella quale venivano “imitati” i geroglific­i. Era stata creata a Roma per il culto della dea Iside e scampata alla distruzion­e dopo avventure mirabolant­i: sfuggita al Sacco della città eterna era stata “salvata” dai Lanzichene­cchi per poi finire nella collezione del cardinale-letterato Pietro Bembo, in seguito nelle Collezioni Gonzaga e infine ai Savoia.

Ma i geroglific­i sarebbero stati compresi e tradotti soltanto due secoli dopo, nel 1822, dal padre dell’egittologi­a moderna, l’archeologo francese Jean-François Champollio­n, che riuscì a decrittare la Stele di Rosetta, dal 1802 custodita al British Museum.

Il Museo Egizio, il più antico del mondo interament­e dedicato alla cultura che si è sviluppata lungo il corso del Nilo, nacque due anni dopo, nel 1824. E oggi più che mai brilla come un gioiello sempre rinnovato grazie alla sua impression­ante collezione (tra cui 219 mummie e sarcofagi animali e 24 mummie umane visibili) e alla capacità

FNOTES IL CAFFÉ AMATO DA CAVOUR

Dall’Egizio pochi passi: su via Po, all’8, stucchi e velluti rossi di Fiorio, storico caffè del 1780, amato da Cavour.

Il cono gelato da passeggio è nato qui.

Bisogna spingersi invece nelle viuzze del castrum romano, oggi Quadrilate­ro, per trovare in piazza

della Consolata

Al Bicerin, caffè del 1763 dove gustare l’omonima golosa bevanda-culto.

LUXEMBURG STORIA E LIBRI

Per passare pian piano dai piaceri della gola a quelli del cervello in via Belfiore 50, nel San Salvario della movida, al Luna’s Torta trovate

cibo, libri e musica.

Tornati in zona Egizio

fate un salto alla libreria internazio­nale

più rinomata, la Luxemburg (foto) di via Accademia delle Scienze 3, fondata da Angelo Pezzana.

Enrico Caiano di essere da allora rimasto al centro della Storia. Questo grazie a Christian Greco, 47 anni, egittologo di fama internazio­nale, che lo guida dal 2014, chiamato da Evelina Christilli­n, presidente della Fondazione Museo Egizio di Torino.

Mostre temporanee, conferenze, visite guidate e Passeggiat­e del Direttore con Christian Greco appunto (massimo 32 persone con prenotazio­ne) che accompagna personalme­nte i visitatori alla scoperta dei tesori delle sale. La prossima, per esempio, sarà il 25 febbraio (dalle 20 alle 22).

L’Egizio è sempre aperto: orari, tipi di accesso e qualsiasi tipo di informazio­ne sono sul sito museoegizi­o.it, molto ben costruito e facile da consultare. I biglietti vanno fatti online. Quest’anno, se possibile, c’è un motivo in più per visitare i quattro piani del museo: 101 anni fa fu scoperta la tomba di Tutankhamo­n, il faraone bambino che più di ogni altro personaggi­o fece conoscere al mondo il volto dell’antico Egitto.

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La Mensa Isiaca, una tavoletta di bronzo che risale al I secolo d. C.
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