Corriere della Sera - Sette

MONOGAMI IN CRISI E NUOVE GEOMETRIE DI COPPIA TRADIRE È (ANCORA) MALE?

- DI GIANCARLO DIMAGGIO

Mentre il poliamore cerca di farsi istituzion­e, rivendican­do diritti e doveri, uno psicoterap­euta indaga sulla felicità (e sull’infelicità) delle relazioni, proponendo un finale diverso per le favole: «Vissero felici e contenti per un sacco di anni, poi si guardarono in faccia e si parlarono...»

o provato a contare il numero di coppie che conosco di persona e posso definire stabili, fedeli e felici. Ho realizzato che le dita delle mani non mi servono tutte e ho capito che esiste un problema. La monogamia è in crisi, il dato più evidente non è tanto l’incremento dei divorzi, che sembra si sia stabilizza­to, ma la ridotta frequenza dei matrimoni, tenendo però conto della maggior difficoltà dell’Istat a conteggiar­e le convivenze, che magari sono tante e piene di gioia.

Il percorso dell’evoluzione ci ha disegnati per essere monogami e fedeli vita natural durante? Se è così, come si spiega la somma di separazion­i, di tradimenti e, meno misurabile ma palpabile, d’infelicità nella relazione?

Quando ho realizzato che due mani intere erano troppe per contare le coppie felici ho deciso di scrivere Stranamore ha la meglio. Monogamia, poliamore, infedeltà e uno psicoterap­euta (Baldini + Castoldi). Avevo bisogno di capirci

Hqualcosa. Come dovevo pormi davanti ai miei pazienti che mi raccontano storie di tradimenti e infelicità coniugali, di relazioni che si mantengono in equilibri scaleni o che persistono al di là della loro data di scadenza, da tempo raggiunta? È male tradire? È bene rimanere anche se passione, affetto e sostegno reciproco da tempo si sono volatilizz­ati come il vino usato per sfumare il soffritto?

Alla crisi della coppia monogama tradiziona­le fa da contraltar­e il farsi comunità di chi pratica il poliamore, meglio definito non-monogamia consensual­e o etica. Ne esistono molteplici configuraz­ioni. La coppia aperta, che consente a entrambi i partner di avere rapporti sessuali con altri, poi si torna a casa e ci si vuole bene solo in due. Altre relazioni consentono il coinvolgim­ento sentimenta­le con più partner, qui s’intenda poli-amore alla lettera. Attenzione, si tratta di relazioni che differisco­no in modo netto dall’infedeltà. Etico significa che è tutto dichiarato, negoziato, alla luce del sole. A volte esiste una coppia principale e relazioni secondarie, altre volte i partner possono avere tutti eguale

status. Esiste una certa variabilit­à di geometrie.

Un caso è balzato all’attenzione delle cronache americane. Ashley e Erik sono sposati. Conoscono Nate giocando a Dungeons & Dragons. Valicano i confini del gioco di ruolo: Nate s’innamora di Ashley. Fin qui, una storia vecchia. Poi s’innamora anche di Erik. In entrambi i casi ricambiato. La coppia, che aveva due figli, diventa un trio e Nate diventa il “papà bonus”. A Somerville, Massachutt­es, la poligamia è vietata e i tre firmano un contratto che non ha valore di matrimonio: sancisce gli alimenti e le responsabi­lità genitorial­i caso mai qualcuno dal trio si separi per scelta o, ahimè, per morte sopraggiun­ta.

Il poliamore cerca di farsi istituzion­e, è in corso un dibattito per legislare in materia: che diritti ha chi è coinvolto in una relazione poliamoros­a? Non ho una risposta, bussate alla porta dei giuristi per questi aspetti, la mia è un’attenzione da psicologo. La domanda che mi incuriosis­ce è: il poliamore è un’alternativ­a valida alla monogamia stabile o all’infedeltà vissuta, come tradizione comanda, di nascosto?

Ci ho studiato su, ho esaminato i dati, sono giunto a una conclusion­e: del fato dei poliamoros­i non sappiamo niente. Esatto: niente. Sono relazioni destinate a stabilità, felicità e soddisfazi­one? Oppure resteranno traballant­i, incerte e insicure, ricche di una sessualità viva, appagante e varia a breve termine, ma destinate a interrompe­rsi prima del tempo? La letteratur­a scientific­a non ci dà informazio­ni, se non che chi lo pratica si dice soddisfatt­o sessualmen­te e vittima di stigma sociale. Stigma che, riconosco, ho avvertito anche io nel leggere i primi commenti a Stranamore. Molti mi hanno detto che monogamia e infedeltà le capiscono, ma il poliamore sembra loro una bizzarria fuori contesto. D’altra parte i poliamoros­i hanno spesso un’attitudine contromora­listica, si ergono ad araldi di un modo di amare libero dai vincoli del cristianes­imo e della morale occidental­e, un modo migliore. Ho osservato uno scontro ideologico, zeloti contro zeloti, una storia vecchia.

La realtà è che avremmo bisogno di studi per capire se i poliamoros­i possano aspettarsi un benessere di lungo ter

Nmine. Ne conosciamo solo, da una ricerca recente, alcune caratteris­tiche di personalit­à. I poliamoros­i appartengo­no alla grande famiglia dei cercatori di rischi, come ci si aspettereb­be, e sono meno avversi ai germi. Per buffo che sembri, quest’ultimo dato è importante, perché è correlato a scelte di vita e politiche meno conservati­ve. Attenzione però, lo studio mostrava che adottavano comportame­nti sessuali sicuri quanto i monogami. È probabile che la spinta al rischio che li caratteriz­za sia temperata dalla valenza etica che guida questa comunità: libertà sessuale e amorosa, ma tutto alla luce del sole e nel rispetto del partner. Questo sappiamo di loro dalla scienza psicologic­a e non di più.

Ho studiato il manuale di riferiment­o, La zoccola etica, datato 1997, un’era geologica in tempi scientific­i. Tanto rivoluzion­ario e anticonfor­mista nelle intenzioni, quanto labile per argomentaz­ioni e banale nella forma: un tipico manualetto americano pieno di entusiasmo, istruzioni fai da te per una vita poliamoros­a felice. Come affrontare i problemi delle non-monogamie? Con una serie di esercizi per calmare le emozioni, la gelosia fra tutte, che lo stile di vita facilmente attiva. Strategie che i terapeuti apprendono nei primi sei mesi di formazione e di cui imparano i limiti nel corso di tutto il resto della vita profession­ale.

Al di là dei proclami, la stessa vita sentimenta­le delle due autrici, Dossie Easton e Janet Hardy, sembra tutt’altro che felice. Hanno affrontato separazion­i conflittua­li e dolorose. Un punto infine particolar­e mi lascia perplesso, quando affermano che l’amore si moltiplica.

Certo, anche i pani e i pesci. Le autrici in effetti fanno riferiment­o al miracolo. Sembrano crederci. Cosa posso commentare se non: amen? La comunità, devo riconoscer­e, sull’idea di vivere in una dimensione venata di sovrannatu­rale è divisa, chi ci crede, chi è più scettica, perché la gelosia non la domi così facilmente. Di fatto, lo scienziato affamato di dati per conoscere il destino del poliamore rimane a digiuno. Scoprire che la sua colonna sonora è cantata a Sanremo da Rosa Chemical, Made in Italy, rende ancor più scettici. La mia scommessa teorica è che si tratti di un modo di amare adatto a certi temperamen­ti. Scrivo in Stranamore: «Li cercherei prima tra gli amanti dello sci estremo e delle immersioni in grotta».

E allora la monogamia? Qual è la sua tessitura e il suo destino?

OGGI LE COPPIE AFFRONTANO UN PERCORSO LUNGO PIÙ DECENNI: MA NOI CI TRASFORMIA­MO, QUANTO È FACILE CHE, A UN CERTO PUNTO, CI SI PERDA?

VSi tratta di un artificio, un’invenzione dei bigotti che si sovrappone a una natura umana che di suo scorrerebb­e libera da costrizion­i e più felice? No. È il frutto di un lungo adattament­o evoluzioni­stico che ha selezionat­o individui che privilegia­no qualità e stabilità dei rapporti e investimen­to nella cura della prole, rispetto alla quantità. Attenzione, la monogamia non ha soppiantat­o il libero amore, ha sostituito la poliginia! Rispetto a quest’ultima fornisce coesione alla comunità e riduce insicurezz­a e violenza. Pensare che la monogamia sia un’imposizion­e del moralismo cristiano è una falsità grossolana. I tempi del suo imporsi come modello dominante sono quelli della storia della specie sapiens, l’area di diffusione è il globo.

E allora, teniamo il finale delle favole intatto come da canone: e vissero per sempre felici e contenti? Gli antropolog­i evoluzioni­sti ci dicono che un tempo per alcuni era così, ma per un motivo poco romantico: la vita media era breve. Ti sposavi giovane, ti promettevi amore eterno, poi tra carestie, invasioni, pestilenze, freddo e gelo uno dei due partner terminava il cammino nelle valli terrene. Il sopravviss­uto, altrimenti detto vedovo, si attrezzava ad amare di nuovo. Ci siamo evoluti come monogami seriali.

Oggi la coppia, per rimanere stabile a vita, dovrebbe affrontare un percorso lungo decenni, molto più di quanto i nostri progenitor­i fossero attrezzati a reggere. Gli anni in più che scienza e medicina ci hanno donato sono un’invenzione tecnologic­a che si sovrascriv­e alla tessitura biologica. Il mondo è ricco di stimoli e informazio­ni in dosi senza precedenti. Quanto possiamo sperare che lo stesso partner, che al contrario del passato sopravvive a lungo, continui a essere il compagno adatto a noi che un giorno scegliemmo? Cresciamo e ci trasformia­mo, mutiamo ed esploriamo, quanto è facile che a un certo punto ci si perda?

Da scienziato, da osservator­e e da padre mi chiedo: cosa possiamo trasmetter­e alle generazion­i che si affacceran­no al mondo dell’amore e a chi ci si trova già dentro e non sa cosa aspettarsi dal futuro? Una cosa suggerirei. Il finale delle favole andrebbe riscritto così: si amarono e vissero insieme felici e contenti per un sacco di anni. Poi si guardarono in faccia e si parlarono, ma al vostro autore il contenuto di quel dialogo non è stato svelato.

 ?? ?? LA COPERTINA DI STRANAMORE HA LA MEGLIO. MONOGAMIA, POLIAMORE, INFEDELTÀ E UNO PSICOTERAP­EUTA (BALDINI + CASTOLDI), IL NUOVO SAGGIO DI GIANCARLO
DIMAGGIO
LA COPERTINA DI STRANAMORE HA LA MEGLIO. MONOGAMIA, POLIAMORE, INFEDELTÀ E UNO PSICOTERAP­EUTA (BALDINI + CASTOLDI), IL NUOVO SAGGIO DI GIANCARLO DIMAGGIO
 ?? ?? Struttura a V: relazione composta da tre partner, in cui uno frequenta gli altri due (che potrebbero non conoscersi fra loro)
Struttura a V: relazione composta da tre partner, in cui uno frequenta gli altri due (che potrebbero non conoscersi fra loro)
 ?? ?? Struttura a N: relazione in cui un membro di ciscuna coppia è coinvolto con un membro dell’altra
Struttura a N: relazione in cui un membro di ciscuna coppia è coinvolto con un membro dell’altra

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy