Corriere della Sera - Sette

«IO, SPOSATA DUE VOLTE, E IL MIO FILM CONFORTEVO­LE PER CHI SI È SEPARATO MALE»

- DI VIRGINIA NESI

he cos’è l’amor/è un sasso nella scarpa/Che punge il passo lento di bolero/ Con l’amazzone straniera. Si presentano dopo un ballo sulle note di Vinicio Capossela, mentre si mangiano di baci in un viaggio in taxi che intanto diventa stellato (quasi 70 euro di corsa). Marco (Fabio Volo), Anna (Vittoria Puccini). Anna e Marco come la canzone di Lucio Dalla. Colpo di fulmine. Passione, convivenza, un figlio. E poi una crisi che li spinge a partire insieme per la Norvegia per tentare (l’ultimo?) riavvicina­mento. Il finale è aperto. Dice Michela Andreozzi sul suo quarto film da regista: «Volevo che fosse confortevo­le per le coppie che si riscelgono dopo 10 anni, ma anche per tante persone che si separano male e che invece possono far tesoro dell’amore. Non bisogna per forza farsi la guerra». Perché la fiducia in questo sentimento resta: «L’amore vince, comunque sia, in qualunque forma e declinazio­ne». Una gran voglia di vivere (su Prime Video), tratto dall’omonimo libro di Fabio Volo, gira intorno a una domanda: come si fa a continuare ad amarsi?

Come si fa?

«Non lo so come si supera una crisi, tutte quelle che ho vissuto sono finite con la fine della relazione. Quando io e Massimilia­no (Vado, il suo secondo marito ndr) abbiamo passato dei momenti difficili avevamo lo stesso obiettivo: proteggere la coppia. Devi essere un po’ fortunato

Ca incontrare qualcuno che ama la coppia quanto ama sé stesso e te». Marco e Anna sono disposti anche ad andare in mezzo al nulla per salvare la loro storia. È anche un film d’avventura.

«Un vero road movie. Abbiamo viaggiato spesso dentro il camper dove abbiamo girato e mangiato. Era un gruppo bizzarro. Per arrivare a Capo Nord abbiamo preso tre aerei e fatto tre ore di macchina in mezzo alle renne. A lavorare così credo si diventi amici per tutta la vita. Quando si dice: “Ah il nostro film è diventato una famiglia”. Per forza, eravamo solo noi!».

Cosa l’ha convinta a risposarsi?

«Ero sicura che il mio primo matrimonio non fosse stato un matrimonio a fuoco. Un ragazzo delizioso di cui sono ancora amica, come lo sono della moglie e dei figli. Ma sapevo che non era la persona giusta per me. Quando ho incontrato Massimilia­no mi è stato chiarissim­o dal minuto uno che era un grande amore. Come dice Tiziano Ferro l’amore è una cosa semplice e non ha dubbi».

Andate d’accordo sul set?

«Quasi sempre, lavorare con il tuo compagno o la tua compagna necessita di una grande delicatezz­a. Più che con gli estranei. Io lo dirigo al cinema, lui mi dirige a teatro. Abbiamo un rapporto molto equilibrat­o».

Tv, radio, cinema. Non si è mai rinchiusa in un unico mezzo. C’è una similitudi­ne con Fabio Volo?

«Siamo tutti e due nel segno del cancro che sfugge un po’ alle definizion­i». Lo dice perché ha co-diretto Guida astrologic­a per cuori infranti. Legge l’oroscopo?

«Da quando ho fatto quella serie alla fine mi è toccato leggerlo, pure con Fabio spesso ci siamo scambiati i pronostici sulla giornata. Io e lui siamo veramente amici, Una gran voglia di vivere è il secondo film insieme, non sarà sicurament­e l’ultimo perché siamo molto simili».

Lo sa che è nata lo stesso giorno di Gina Lollobrigi­da?

«Certo! Anche di Neil Simon, Age di Age & Scarpelli e Garibaldi (ride). Gina l’ho seguita perché mi hanno sempre detto che compievamo gli anni il 4 luglio. Siamo due Bersaglier­e, come Garibaldi».

Cosa avrebbe fatto in un’altra vita?

«Non lo so, glielo dico nella prossima vita (ride ancora). Mi piace tantissimo la bellezza: forse avrei colorato, truccato o dipinto. O forse sarei stata insegnante».

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vivere, tratto dal libro di Fabio Volo
Michela Andreozzi e la locandina del suo quarto film da regista Una gran voglia di vivere, tratto dal libro di Fabio Volo
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