IL CANCRO, RACCONTI IN PRESA DIRETTA
DOCUMENTARIO IL TEMPO DELL’ATTESA
RAI PLAY
A parlare sono direttamente loro, alcune delle donne a cui la vita è stata di colpo stravolta dalla diagnosi più spaventosa: cancro. Rolando Ravello (nella foto), regista attento e allergico alla retorica, per raccontare quello che davvero si prova quando ci si trova davanti a un percorso che – necessariamente – cambia ogni cosa, che crea un prima e un dopo, ha voluto che il punto di vista fosse proprio il loro. E così, ha fornito ad alcune pazienti del Gemelli una telecamera go-pro, così che fossero loro a decidere di volta in volta, cosa raccontare, quando farlo e come. Il risultato è un documentario delicato e sincero, che mostra la malattia anche come una “seconda occasione” per comprendere meglio la vita stessa, quello che più conta, quello che viene dato per scontato con eccesso di superficialità. Nelle parole non scritte, il più delle volte completamente improvvisate di queste donne, anche molto diverse tra loro, emergono delle verità che spesso non trovano spazio nella narrazione del tumore. Ed è proprio il tratto amatoriale a dare un valore aggiunto a un progetto che ha anche un valore medico: coinvolgere chi sta attraversando la cura del cancro nella realizzazione di un documentario, come parte della terapia. Scoprirsi vulnerabili, attaccate, comporta una rivoluzione. Ma in questo tempo di analisi e accertamenti, il tempo dell’attesa, appunto, si possono anche scoprire aspetti che altrimenti sarebbero sempre rimasti oscuri, che illuminano i pensieri anche di chi osserva l’agire di queste donne, coraggiose di per sé, perché portano avanti la loro vita. Ma coraggiose anche perché, condividendo il loro percorso, arricchiscono chiunque le veda.