TRA PARTITE E RICREAZIONI FINITE ARRIVA UNA DURA CRITICA CON (ATTESO) RIPENSAMENTO
GIOVANNA RICCIARDI: «“Due note e il ritornello è già sui loro piedi”. Dica la verità, questo omaggio a Boogie che compare in La partita di Piero Trellini le era sfuggito. Come lei credo perdutamente nel Trellinismo. Libri come L’affaire di Trellini non esistono in Italia (per questo non vincerà lo Strega). Solo lui ormai riesce a portare la narrativa ai limiti estremi (lo so, lei lo aveva capito subito). Quantomeno un premio se lo meriterebbe per avere risolto l’enigma della Bellonci».
Nemmeno Poirot avrebbe risolto il giallo Bellonci con la stessa classe di Trellini.
ALBERTO SAVOINI 1ª PUNTATA: «Sono a metà di La ricreazione è finita di Dario Ferrari (e per la segnalazione entusiasta che lei ha fatto andrò sino in fondo), ma è la seconda delusione da lei causatami (dopo La stazione, che meritava un quattro secco). Cesserò di considerarla un buon consulente per le mie letture. Continuerò a leggere la rubrica, con scetticismo aumentato»
SAVOINI 2ª PUNTATA: «Per onestà intellettuale devo dire che La ricreazione è finita è migliorato parecchio, raggiungendo un voto di sufficienza non stiracchiata. Riconosco che il libro non è banale. Alla mia età però sono state troppe ore che non meritavano di esservi impiegate. Spero di non essere stato importuno. Continuerò a leggerla (ancora con, pur diminuito, scetticismo)».
Legga Trellini (tutto) e non faccia lo Scettico blues: «Cosa m’importa se il mondo mi rese glacial. / Se di ogni cosa nel fondo / non trovo che il mal».
ITALO BECCARIA: «Cast La ricreazione è finita. Regia: tutto porta a Virzì, ma io rischierei Matteo Garrone. Sceneggiatura: Dante Matelli (versiliese doc). Protagonista: Adam Driver (costa, ma è per vendere il film all’estero). Padre: il grande Paolo Bertolucci (sì, il tennista. È fortemarmino). Madre: Stefania Sandrelli (è viareggina). Carlo: Luigi Lo Cascio. Letizia: Matilde Gioli. Padre di Letizia: cameo di Sapo Matteucci (ora inizio Per futili motivi). Prof Sacrosanti: il solito Servillo? No, Marcello Lippi (embè? È viareggino e perfetto nel ruolo). Tea: Léa Seydoux ça va sans dire. Per i capitoli della Fantasima (dove vedo bene l’uso del bianco e nero, che fa chic…), Barabba: Luca Marinelli (se non ci sta, Nicola Fratoianni!); Emma: Elly Schlein sarebbe perfetta, se no Maya Sansa o Elena Lietti. Oddio, ho fatto confusione come don Mario in La zia Julia e lo scribacchino 45 anni fa».
LEI È UN MAGO DEL CASTING. Vedevo già il film. Mister Lippi che fa il mefistofelico prof Sacrosanti è un colpo di genio (come le accoppiate Schlein/ Emma e Fratoianni/Barabba). Lei ha capito il romanzo meglio di me (e forse dell’autore stesso). Mi sa che stavolta vinciamo l’Oscar e mister Lippi e Paolo Bertolucci stabiliranno il record mondiale del doppio trionfo Oscar/Mondiale e Oscar/Coppa Davis.
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E SE I POLITICI FRATOIANNI E SCHLEIN RECITASSERO DIRETTI DA VIRZÌ O GARRONE, CON UN CAMEO DI SAPO MATTEUCCI?