IL GRANDUCA VINCENZO (RADICAL NON CHIC) CACICCO ANCHE SENZA PD
Vincenzo De Luca non è un semplice e pericoloso cacicco dem, uno di quei signori delle tessere e del consenso che la nuova segretaria pd, Elly Schlein, ha deciso di spazzare via dalla sua scena politica. E non è nemmeno un potente governatore. È molto di più. De Luca è il Granduca di Campania. Parecchi anni dopo la scomparsa dei Borbone, in quelle terre, si è insediato lui: spavaldo e arrogante, furbo e simpatico, efferato e dolcissimo, pittoresco e ruvido, ferocemente sempre in carriera, notte e giorno, un mese, un anno dopo l’altro. È il grigio dirigente comunista che inizia la scalata al potere riuscendo a prendersi Salerno per quattro volte, sindaco con effetti speciali, i manganelli ai vigili urbani («Il manganello», disse, «è un commovente oggetto di persuasione») e le fontane d’acqua nelle piazze; e poi sempre un ghigno di purissimo scherno per ogni inchiesta giudiziaria, per ogni soprannome che si porta addosso: «Fidel», «Sceriffo», «O Faraone».
Lo attaccano, e lui gode. Lo denunciano, e lui gode anche di più. Mentre conta la gente che accorre alle sue adunate, comizi e cene simili ad autentici sabba che gli hanno fatto conquistare la poltrona della Regione già per due volte. «Un terzo giro, però, De Luca può scordarselo», gli ha mandato a dire Elly. Che, per dimostrare di voler usare il pugno duro, ha pure spedito in Campania addirittura due commissari: l’ex segretaria della Cgil, Susanna Camusso, con il compito di ripulire Caserta, luogo (dicono) di strepitosi intrallazzi alle recenti primarie; e Antonio Misiani (senatore bergamasco: schiaffo doppio) a controllare l’intero territorio, Napoli compresa. Dove intanto si muove nell’ombra il grillino Roberto Fico, che ha annusato il colpaccio di diventare – quando si voterà –il possibile candidato di un’alleanza Pd-5Stelle.
De Luca sorride. Lo conoscete quel sorriso, no? Crozza ha smesso di imitarlo perché l’originale, alla fine, funziona addirittura meglio. Fa ridere molto di più (insieme alle note iperboli retoriche). Ma aggiunge pure qualche brivido. Elly sa che la partita s’annuncia lunga. E dura. Il Granduca non è radical chic, ma soltanto radical. Il Granduca ha confidato ai suoi che, se dovesse essere necessario, è pronto a candidarsi anche da solo. Il Granduca, a 73 anni, non è ancora sazio.
SCHLEIN GLI HA MANDATO DUE COMMISSARI MA LUI, A 73 ANNI, È PRONTO A CORRERE DA SOLO