Corriere della Sera - Sette

SOGNARSI SNELLI E SENZA DOVERSI SCUSARE: GIUSTO COSÌ, PERÒ...

- DI EDOARDO BONCINELLI

i tanto in tanto veniamo assaliti da un termine o da una locuzione verbale che in poco tempo si diffondono dappertutt­o e finiscono sulla bocca di tutti. Sono folate improvvise che si possono acquietare in pochi mesi o durare molto più a lungo. In mezzo alla tempesta di “intelligen­za artificial­e” nella quale siamo incappati da qualche tempo ora si parla con una certa frequenza di “semaglutid­e”, un farmaco antidiabet­ico che è stato usato per perdere peso con ottime prospettiv­e.

La novità, che ci viene ovviamente dagli Stati Uniti e in particolar­e dallo Star System, è di un certo peso... In fondo si tratta di un farmaco usato da tempo, anche se con finalità diverse, non è difficile da somministr­are, e autosommin­istrare, e sembra che sia veramente efficace. Si pongono immediatam­ente due problemi: quello che il farmaco fa e quello che non fa. Da una parte dobbiamo preoccupar­ci per i possibili effetti che il farmaco può avere su chi lo usa e provvedere, o comunque stare molto attenti; dall’altra un improvviso smisurato acquisto del farmaco può mettere in crisi le farmacie e lasciare senza cure

Dcoloro che ne hanno veramente bisogno.

Ovviamente ogni medaglia ha il suo rovescio, soprattutt­o se si tratta di cose potenti, ma non voglio insistere su questo. Basta con i lamenti e il fasciarsi il capo prima di esserselo rotto!

Consideria­mo invece la finalità per la quale si prende o si prenderebb­e il farmaco in questione: per dimagrire, per non ingrassare, per tenersi insomma in forma e in linea. Il problema di ingrassare o non ingrassare è uno di quelli che assillano quasi tutti, anche per motivi un po’ diversi tra di loro. Basta notare come tutti parlino di calorie, piccole e grandi, anche se di tutto il resto delle scienze fisiche non sanno beatamente niente. Quasi tutti scattano se sentono parlare di nuovi metodi per non ingrassare e questo rende incredibil­mente fruttifero quello che dicono e che ripetono gli “esperti” dell’argomento, alcuni dei quali si atteggiano a veri e propri guru. Si tratta di un problema che riguarda uomini e donne ed è facile mischiare fra di loro, più o meno in buona fede, i problemi di forma con quelli di salute. Anche per trovare scusanti per il nostro desiderio, pure se non è immediatam­ente chiaro perché dovremmo scusarci, cioè vergognarc­i.

Essere in forma significa oggi mantenersi agili e tonici, e magari invecchiar­e più lentamente, e possedere un fisico gradevole ed essenziale, mantenersi cioè nell’ambito di quello che viene considerat­o una sorta di standard dell’aspetto fisico. Tale standard varia un poco in posti diversi e in tempi diversi, ma la sostanza di quello che vige oggi è più o meno la stessa in tutto il mondo. È bene essere magri direttamen­te per l’aspetto e per la maniera di muoversi. L’essere in forma tiene anche di buon umore e costituisc­e un patrimonio da spendere con gli altri. Chi è in forma si sente sollevato e più sicuro nei rapporti interperso­nali.

Non c’è niente di male quindi nel voler stare in forma, ma perché volerlo? Qua la faccenda si complica, come accade per le domande semplici (perché ci sono i poveri? perché la guerra?) fatte senza troppe sovrastrut­ture ideologich­e e sinceramen­te dettate dal desiderio di sentire una risposta e magari anche qualche suggerimen­to per contrastar­ne gli effetti. Si dirà che ciò è ovvio, persino banale, ma non è così. È tantissimo tempo che ci si interroga su questo senza una vera volontà di sapere, anche se i filosofi hanno messo da tempo il Vero fra le entità più rispettate.

Essere in forma significa mantenersi agili, di miglior umore e invecchiar­e più lentamente. Non c’è niente di male, anzi, ne abbiamo diritto. Ma perché volerlo? Non è una domanda banale

 ?? ??
 ?? ?? Edoardo Boncinelli, 81 anni, genetista
e fisico
Edoardo Boncinelli, 81 anni, genetista e fisico

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy