SOGNARSI SNELLI E SENZA DOVERSI SCUSARE: GIUSTO COSÌ, PERÒ...
i tanto in tanto veniamo assaliti da un termine o da una locuzione verbale che in poco tempo si diffondono dappertutto e finiscono sulla bocca di tutti. Sono folate improvvise che si possono acquietare in pochi mesi o durare molto più a lungo. In mezzo alla tempesta di “intelligenza artificiale” nella quale siamo incappati da qualche tempo ora si parla con una certa frequenza di “semaglutide”, un farmaco antidiabetico che è stato usato per perdere peso con ottime prospettive.
La novità, che ci viene ovviamente dagli Stati Uniti e in particolare dallo Star System, è di un certo peso... In fondo si tratta di un farmaco usato da tempo, anche se con finalità diverse, non è difficile da somministrare, e autosomministrare, e sembra che sia veramente efficace. Si pongono immediatamente due problemi: quello che il farmaco fa e quello che non fa. Da una parte dobbiamo preoccuparci per i possibili effetti che il farmaco può avere su chi lo usa e provvedere, o comunque stare molto attenti; dall’altra un improvviso smisurato acquisto del farmaco può mettere in crisi le farmacie e lasciare senza cure
Dcoloro che ne hanno veramente bisogno.
Ovviamente ogni medaglia ha il suo rovescio, soprattutto se si tratta di cose potenti, ma non voglio insistere su questo. Basta con i lamenti e il fasciarsi il capo prima di esserselo rotto!
Consideriamo invece la finalità per la quale si prende o si prenderebbe il farmaco in questione: per dimagrire, per non ingrassare, per tenersi insomma in forma e in linea. Il problema di ingrassare o non ingrassare è uno di quelli che assillano quasi tutti, anche per motivi un po’ diversi tra di loro. Basta notare come tutti parlino di calorie, piccole e grandi, anche se di tutto il resto delle scienze fisiche non sanno beatamente niente. Quasi tutti scattano se sentono parlare di nuovi metodi per non ingrassare e questo rende incredibilmente fruttifero quello che dicono e che ripetono gli “esperti” dell’argomento, alcuni dei quali si atteggiano a veri e propri guru. Si tratta di un problema che riguarda uomini e donne ed è facile mischiare fra di loro, più o meno in buona fede, i problemi di forma con quelli di salute. Anche per trovare scusanti per il nostro desiderio, pure se non è immediatamente chiaro perché dovremmo scusarci, cioè vergognarci.
Essere in forma significa oggi mantenersi agili e tonici, e magari invecchiare più lentamente, e possedere un fisico gradevole ed essenziale, mantenersi cioè nell’ambito di quello che viene considerato una sorta di standard dell’aspetto fisico. Tale standard varia un poco in posti diversi e in tempi diversi, ma la sostanza di quello che vige oggi è più o meno la stessa in tutto il mondo. È bene essere magri direttamente per l’aspetto e per la maniera di muoversi. L’essere in forma tiene anche di buon umore e costituisce un patrimonio da spendere con gli altri. Chi è in forma si sente sollevato e più sicuro nei rapporti interpersonali.
Non c’è niente di male quindi nel voler stare in forma, ma perché volerlo? Qua la faccenda si complica, come accade per le domande semplici (perché ci sono i poveri? perché la guerra?) fatte senza troppe sovrastrutture ideologiche e sinceramente dettate dal desiderio di sentire una risposta e magari anche qualche suggerimento per contrastarne gli effetti. Si dirà che ciò è ovvio, persino banale, ma non è così. È tantissimo tempo che ci si interroga su questo senza una vera volontà di sapere, anche se i filosofi hanno messo da tempo il Vero fra le entità più rispettate.
Essere in forma significa mantenersi agili, di miglior umore e invecchiare più lentamente. Non c’è niente di male, anzi, ne abbiamo diritto. Ma perché volerlo? Non è una domanda banale