Corriere della Sera - Sette

CIRIANI, IL MINISTRO “FANTASMA” BOCCIATO DAI SONDAGGI

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Girano sondaggi su tutto e su tutti. Viviamo di sondaggi. Il panettone migliore. La pizzeria migliore. Il supplì migliore. Il ministro migliore. E quello peggiore. Leggo l’ultimo sondaggio sul gradimento dell’esecutivo di Palazzo Chigi: lo firma, per la Stampa, Alessandra Ghisleri, molto esperta e molto rigorosa, così attendibil­e che, ai bei tempi andati, quando le luci di Palazzo Grazioli restavano accese tutta la notte, Silvio Berlusconi non candidava nemmeno un birillo (e ne candidava, come sappiamo) senza prima averla consultata come un oracolo, lui che pure era strepitoso nell’annusare l’aria, nel capire le facce che piacessero alla pancia del Paese. E cosa scopre, adesso, la Ghisleri? Che il ministro preferito dagli italiani è Guido Crosetto, capo della Difesa e tra gli storici fondatori di Fratelli d’Italia. Non stupisce. Crosetto è una persona seria, competente e antifascis­ta (il che non guasta, eh). Dopo aver letto di Crosetto, sono ovviamente andato a controllar­e l’ultimo in classifica, il ministro che piace di meno. Pensavo di trovarci Matteo Piantedosi, il gelido (diciamo così) responsabi­le del Viminale, grande amico di Matteo Salvini, e invece – a sorpresa – trovo sprofondat­o Luca Ciriani, il ministro per i rapporti con il Parlamento. E cosa avrà fatto di così grave, Ciriani? Forse è più opportuno dire: cosa non ha fatto. Perché, dopo ricerche meticolose, mi accorgo che, in effetti, in questi mesi, Ciriani si è limitato a friggere l’aria. Tipo che, ogni tanto, annuncia qualche riforma possibile, auspica che la Schlein non faccia «muro contro muro», spiega che «vogliamo restare in Europa, ma a testa alta». Ciriani è così: detesta alzare i toni. È stato un sommesso dirigente missino e ha finito con il diventare un sommesso capogruppo di FdI al Senato (poi sostituito da Lucio Malan, quello che, quando stava con FI, si fece assumere prima la moglie come segretaria, e poi pure la nipote della moglie, come vice-segretaria: nel genere, un gigante). Ciriani, numeri di questo tipo, nemmeno in sogno. L’Espresso ha scritto che, dentro il partito, è stato soprannomi­nato l’Inutile. Una piccola perfidia. In realtà, è utilissimo: ma solo alla Meloni. Perché avere in Consiglio dei ministri un tipo così – fedele e allergico al casino – è, sempliceme­nte, fondamenta­le.

FEDELISSIM­O A MELONI, È SPECIALIZZ­ATO NELL’ARTE DI STARE (QUASI SEMPRE) ZITTO

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Luca Ciriani, 56 anni, ministro per i rapporti con il Parlamento
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