NEL BOSCHETTO DOVE SI CUSTODISCE IL CHIANTI CLASSICO
Il debutto del Ruello di Luigi Frascino
«Non abbiamo investito sul vino per avere un nuovo reddito ma pensando al valore futuro. Non ci sentiamo padroni, siamo i custodi di questa zona del Chianti Classico». Luigi Frascino (nell’illustrazione qui sotto) è il fondatore della Credit Network & Finance, una società che si occupa di recupero di crediti e di riscossione dei tributi, ma è anche diventato produttore di vino, con al fianco il super enologo Riccardo Cotarella. Ha acquistato sette anni fa Boschetto Campacci, nel comune di Castelnuovo Berardenga, aggiunge cinque ettari di nuovi impianti ai tre di Sangiovese, recuperati da vecchi vigneti. L’azienda si chiama Boschetto Campacci e si avvia a diventare protagonista della nuova stagione del Chianti Classico, denominazione che da un decennio ha imboccato un percorso di innalzamento della qualità. A convincere Frascino a sbarcare in Toscana non sono stati solo i ricordi da studente a Siena, quando girava la provincia in moto per scoprire borghi e cantine. Frascino ha trovato un documento del 1878, una perizia sul terreno dell’azienda in vendita, in cui ci raccontava che già nel 1700, la zona si faceva notare per una “particolare attitudine per la produzione delle viti e segnatamente per la prelibata qualità del vino”. Il risultato di spicco di questo investimento è il Ruello. Chianti classico Riserva 2019, presentato all’ultimo Vinitaly di Verona. Un vino scalpitante ma già equilibrato, con un colore rubino splendente e profumi di ciliegia e tabacco. Un’altra dimostrazione che il mondo del vino italiano ha bisogno di chi vuole investire non per diversificare ma per creare nuovo valore.