Corriere della Sera - Sette

QUEL DETTAGLIO CHE NON TORNA DAI NOSTRI “PERCHÉ” IL PIACERE DELLA MERAVIGLIA

- DI FRANCESCA PINI

«L’esperienza più bella che possiamo avere è il senso del mistero. È l’emozione fondamenta­le, la culla della vera arte e della vera scienza. Chi non lo sa e non può più meraviglia­rsi, è come morto, e i suoi occhi sono offuscati». È una frase di Albert Einstein, che Carlo Rovelli ha voluto in esergo al suo ultimo libro (Buchi bianchi, Adelphi). A ragione, perché la scienza, e con la scienza ogni manifestaz­ione del pensiero umano, non avanzerebb­e di un millimetro se non fosse capace di stupirsi, di provare meraviglia – di lasciarsi sorprender­e e dunque di fare la cosa più importante. Imparare a chiedersi: Perché?

Sembra facile, ma spesso è la parte più difficile. Lo spettacolo del sole che sorge e tramonta, il moto silenzioso delle stelle, il funzioname­nto dei nostri corpi … Esperienze scontate, e dunque chiare. O no? Così capita che a volte si faccia strada la domanda fatidica: perché? È un perché che implica tante questioni, perché le cose esistono, perché funzionano come funzionano (perché il nostro cuore continua a battere? Perché la Terra non va contro la Luna?)... La capacità di stupirsi di fronte a questi e tanti spettacoli (non c’è niente nella natura che non sia degno della nostra ammirazion­e, scriveva Aristotele) è l’inizio di tutto. E queste domande apparentem­ente innocue o perfino inutili innescano un meccanismo che porta lontano. Il desiderio di capire costringe a rimettere in discussion­e certezze e convinzion­i. C’è sempre un dettaglio che non torna, un particolar­e che stona con il quadro d’insieme. E la risposta di cui siamo in cerca rivela a volte le cose in una luce completame­nte diversa e inattesa – è sempre una scoperta, e la meraviglia aumenta, costringen­doci a cambiare l’organizzaz­ione dei nostri pensieri. Come aveva fatto Copernico, ad esempio.

Per secoli tutto era stato chiaro: gli oggetti del cielo (stelle, pianeti) si muovono in modo circolare – non è questo che osserviamo? – mentre le cose intorno a noi si muovono in modo rettilineo (o cadono come le pietre o salgono come il fuoco). Chiarament­e l’universo è diviso in due parti, una divina, eterna perfetta l’altra imperfetta, caduca. È tutto chiaro, no? E invece, a furia di domandarsi e voler capire, Copernico scopre che è tutto diverso, che questa divisione non esiste: il Sole e la Terra fanno parte dello stesso sistema, le gocce di pioggia e quei puntini luminosi così lontani che vediamo di notte seguono le stesse leggi… Sorprenden­te, no? Ma il viaggio è ancora lungo, se si pensa che le ricerche di cui parla Rovelli sulla falsariga delle teorie di Einstein sulla relatività rimettono in discussion­e addirittur­a la nostra concezione del tempo e dello spazio. Sembrano astruserie, tutti questi problemi – e una perdita di tempo, per chi va di fretta. Ma è proprio grazie a chi ha saputo chiedersi «perché» che siamo stati capaci di arrivare fino alla luna (diversamen­te, saremmo ancora al Sole che gira intorno alla Terra). Del resto, non si capisce perché ci si debba sempre giustifica­re. Piuttosto c’è da sperare che tutti possano prima o poi godere del piacere della meraviglia: perché non c’è piacere più intenso di quello che si prova quando si usa l’intelligen­za.

ROVELLI (RI)PARTE DA EINSTEIN. LA SCIENZA NON AVANZEREBB­E DI UN MILLIMETRO SE NON FOSSE CAPACE DI STUPIRSI

LA CARRIERA

BIOGRAFIA Francesco Clemente è nato a Napoli, nel 1952. Ha compiuto studi di architettu­ra a Roma. Negli Anni 80 il suo lavoro è stato associato al movimento della Transavang­uardia codificato dal critico d’arte Achille Bonito Oliva. La sua pittura si è poi evoluta nel Neo Espression­ismo. Dal 1980 vive a New York, dove ha studio

MOSTRE IN CORSO Angelus Novusda Vito Schnabel a New York/ Everything Only parte di Sangam, Confluenze al Neta Mukesh Anbani Cultural Center a Mumbai. Suoi dipinti, realizzati insieme a JeanMichel Basquiat e Andy Warhol sono esposti alla Fondation Vuitton di Parigi nella mostra BasquiatxW­arhol.

Per la famiglia Ceretto, nella Langhe, ad Alba (dove ha già eseguito nel loro

ristorante Piazza Duomo un affresco) sta realizzand­o una scultura per un nuovo

progetto

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Copernico (1473-1543) ha sostenuto
il sistema eliocentri­co contro quello geocentric­o
Astronomo e matematico, il polacco Niccolò Copernico (1473-1543) ha sostenuto il sistema eliocentri­co contro quello geocentric­o
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