È GIUSTO DIVENTARE MADRE A 70 ANNI? E DIVENTARE PADRE?
Di fronte alla notizia della donna ugandese che ha partorito due gemelli in età molto avanzata emozioni e ragionamenti si sovrappongono: chi sono io per giudicare le scelte riproduttive di un’altra? C’è un’età fisiologica che indica un limite temporale, m
Potenza della medicina nell’era della donazione degli ovuli e della fecondazione in vitro. Miracolo della vita che riesce a sconfiggere i pronostici più sfavorevoli. Desiderio di genitorialità che sconfina nell’incoscienza. Di fronte alla notizia della donna ugandese diventata madre a 70 anni, emozioni e ragionamenti si sovrappongono: chi sono io per giudicare le scelte riproduttive di un’altra? Epperò, chi si prenderà cura di questi bambini? Ma non poteva pensarci prima, se proprio voleva dei figli biologici? E poi, cosa vogliamo dire del padre che se la sarebbe data a gambe dopo aver scoperto che erano due gemelli? E il medico, come si fa a credergli quando afferma di aver saputo l’età della donna solo a gravidanza avanzata?
Leggendo quest’ultimo dettaglio sono stata tentata di archiviare l’annuncio nel cassetto dei fattoidi impossibili da verificare anche se la fonte è la BBC. Ma un po’ di tempo fa una notizia simile era arrivata dall’India, con due gemelle nate da una donna di 73 anni e un uomo di 80, morto poco dopo il lieto evento. Reperire dati affidabili sul fenomeno delle gravidanze in età avanzata nei pa
Sarebbe giusto che una settantenne diventasse madre? Lo vietereste? Safina Namukwaya ha partorito due gemelli qualche settimana fa e ha 70 anni. Non è la prima e non sarà l’ultima e ogni volta rimaniamo sorpresi e ci facciamo – comprensibilmente – queste domande. Prima di rispondere ricordiamoci alcune cose: che non basta invocare la natura o quello che fareste voi e che sono due domande diverse
e che per sostenere un divieto ci servono motivi più solidi rispetto a una condanna morale.
Certo, c’è un’età fisiologica che indica un limite temporale. Ma quel limite non è giusto, è solo una caratteristica determinata da molti fattori e che può cambiare. Pensiamo a chi è sterile, a chi nasce senza utero, a chi ha una menopausa molto precoce o tardiva. Non solo la natura non ci dà indicazioni certe e uguali per tutte, ma non possiamo direttamente considerare quelle indicazioni come morali e da imporre a tutte le altre. Poi le tecniche riproduttive aggirano quei confini, come tutta la medicina d’altra parte.
E quindi? Come stabiliamo se è giusto e se do
SE IL PUNTO È VIVERE ABBASTANZA PER CRESCERE I FIGLI, NON SI CAPISCE PERCHÉ DOVREMMO STABILIRE TEMPI DIVERSI PER I GENITORI
esi emergenti è un’impresa, tutt’al più si trovano analisi su quanto possono essere proibitivi i costi della fecondazione assistita rispetto al reddito medio pro-capite. Ovviamente le coppie sterili meritano rispetto e diritti anche nei paesi africani o asiatici ad alto tasso di riproduzione. Anzi gli esperti rimarcano che in quei contesti lo stigma nei confronti delle donne senza figli può essere particolarmente forte (quanto alla riprovazione sociale per una genitorialità settuagenaria, sinceramente, non so).
Di sicuro in molti Paesi più o meno sviluppati non esistono chiari limiti di età imposti per legge, e la panoramica è variegata anche in Europa. L’Italia, per esempio, si limita alla dicitura «età potenzialmente fertile» e un ginecologo disinvolto in passato è diventato famoso con record del genere.
La giovinezza di solito si accompagna a una migliore salute del corpo e degli ovuli, dunque a minori rischi per madre e nascituro, ma eccedere è sbagliato da una parte e dall’altra. Definire “geriatrica” una gravidanza a 35 anni, poi, è un’inutile cattiveria (anche perché senza le mamme quarantenni le culle di mezzo mondo sarebbero ancora più vuote). Insomma qualsiasi spartiacque temporale è arbitrario e bisogna pensarci bene prima di pontificare su quali siano i requisiti giusti per mettere al mondo dei figli. Ma non possiamo neanche nasconderci dietro a un dito. Quando parlavamo di mamme-nonne finora pensavamo a una sessantenne a cui potevamo augurare lunga vita. Se entrambi i genitori sono over 70, forse non è più così irragionevole appellarsi al buonsenso. How old is too old? vrebbe essere legale? Le obiezioni sono sempre le stesse: egoismo, condanni i tuoi figli a essere orfani giovanissimi, ci potevi pensare prima, non era il piano di Dio.
L’egoismo è intrinseco nel fare figli a qualsiasi età perché non possiamo chiedere al nascituro se vuole nascere, e se avesse una idea diversa potrebbe esprimerla solo quando quel diritto di non nascere è stato già violato. Quello che decidiamo per le madri vecchie vale anche per chi fa un lavoro pericoloso o per chi ha una malattia? Perché alcuni santificano le cosiddette madri martiri, cioè quelle che decidono per esempio di non curarsi perché danneggerebbero il nascituro ma così si condannano a morire, e si scandalizzano quando una donna di settant’anni fa un figlio? Una decisione tardiva basta per condannare e chi decide quando è tardi e perché? Il piano di Dio è una obiezione particolarmente bizzarra. Intanto chi ne è l’interprete? E dovrebbe valere anche per chi in Dio non ci crede?
Dovremmo provare a chiederci se e chi ne riceve un danno. La donna verosimilmente decide liberamente, e in caso contrario non sarebbe l’età il guaio ma la coercizione. Quanto al nato la domanda è: la sua esistenza sarà così disgraziata da rendere preferibile la sua non esistenza? Un’altra cosa: c’è ovviamente una questione di genere. I limiti della fertilità umana sono molto diversi tra uomini e donne. Potenzialmente infiniti per i primi, a tempo per le seconde. Rispetto alla capacità di vivere abbastanza per crescere i propri figli, però, non dovrebbe importarci. Sarebbe giusto che un settantenne diventasse padre? Lo vietereste? Vi fareste le stesse domande?
DEFINIRE “GERIATRICA” UNA GRAVIDANZA A 35 ANNI È UNA CATTIVERIA: SENZA LE 40ENNI LE CULLE OGGI SAREBBERO ANCORA PIÙ VUOTE