VELOCI, ECOLOGICI COSÌ CRESCONO I PAGAMENTI DIGITALI
La circolazione del contante è scesa dal 51 al 44 per cento in tre anni. Nel 2023 le transazioni elettroniche in Italia hanno raggiunto 444 miliardi di euro portando a una riduzione del 21% delle emissioni di anidride carbonica
Contante versus pagamento digitale, banconote vs carta di credito. Quale delle due forme di pagamento trionfa? Perché? In che modo gli smartphone stanno modificando il nostro modo di pagare? E quali sono le parole che ricorrono nel mondo digitale? Sette ne ha parlato con Anna Omarini, ricercatrice nel Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi, Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, e Vera Gheno, sociolinguista.
IL CONTANTE SPARIRÀ?
La domanda più frequente sul contante resta una: «Sparirà?». La Banca centrale europea rassicura i titubanti: «No, il contante resterà il mezzo di pagamento convenzionale per il futuro prevedibile». Nella stessa frase spiega i motivi: «Ha valore, la sua autenticità può essere verificata in maniera affidabile per distinguerlo dai falsi e non richiede l’intervento di terzi per il regolamento del pagamento». Eppure l’utilizzo delle banconote decresce nel corso del tempo. «Nel 2020 il contante pesava il 51 per cento, nel 2021 il 47%, nel 2022 il 45%, nel 2023 il 44%», sostiene Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano. Lui non ricorda un anno in cui si sia verificato un rialzo. Anna Omarini, ricercatrice nel Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi, resta però ottimista: «Se confrontiamo l’Italia con altri Paesi europei ed extraeuropei, il contante è ancora presente». Il cash intensity index, indicatore che misura la dipendenza dal contante calcolato per 144 economie globali, colloca l’Italia alla 28esima posizione, secondo i risultati presentati da The European House - Ambrosetti, ma «il nostro Paese guadagna quattro posizioni e oggi è al 21esimo posto in Unione europea per stato di avanzamento della cashless society».
Nel dominio dell’e-commerce, la bussola dei pagamenti indica la via delle carte di credito. Basta pensare che lo scorso anno, il 40% degli utenti ha fatto almeno il 10% dei propri acquisti online, rateizzando i pagamenti digitali con soluzioni Bnpl (buy now pay later). E il 60% di loro, senza questa opzione, non avrebbe portato a termine l’acquisto, riporta la survey condotta dalla Community Cashless Society di The European House - Ambrosetti. Che cosa significa? Che i pagamenti elettronici sono incentivati a crescere ancora molto. «Le transazioni cashless sono passate da 88 nel 2021 a 138 nel 2022. Velocità e comodità risultano i principali driver di questo cambiamento attitudinale sospinto in prevalenza dai pagamenti più innovativi», spiega Omarini. E poi elenca: «Il trend è rafforzato da altri tre fattori: il ruolo crescente svolto dall’e-commerce, l’impatto del buy now pay later nelle scelte di consumo, oltre a una maggiore digitalizzazione degli esercenti».
IL BALZO DELLE TRANSAZIONI DIGITALI
Nel 2023 il transato dei pagamenti digitali in Italia è salito del 12% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 444 miliardi di euro. «Quindi costituisce il 40% del valore, poco meno del con
tante», dice ancora Ivano Asaro. Il numero di transazioni invece balza rispetto all’importo: +18%, vale a dire 10 miliardi di pagamenti elettronici. Scende il valore dello scontrino medio: 44,7 euro invece di 47,2 nel 2022.
Gli italiani e le italiane non usufruiscono dei pagamenti elettronici solo per spese di alto valore, ma anche per acquisti meno importanti. «E questo ci fornisce un duplice messaggio. Uno: i consumatori vogliono sempre più spesso e per qualsiasi importo usare le tecnologie innovative come smartphone e smartwatch. Due: i commercianti non ostacolano più la modalità elettronica di pagamento», spiega Asaro.
Otto esercenti su 10 accettano infatti pagamenti digitali: il 58% li ha introdotti per venire incontro al pubblico perché stimavano di perdere in media il 26% della clientela, con picchi superiori al 60% in settori come alimentari, abbigliamento, bar/tabacchi e hotel/strutture ricettive.
Anche i risultati di PagoPa, la piattaforma che permette di eseguire i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione, testimoniano il successo degli strumenti cashless. Solo l’anno scorso ha registrato oltre 386 milioni di transazioni per un controvalore di 83 miliardi di euro e 12 milioni di utenti al mese. Numeri altissimi per l’App Io, punto di accesso mobile a tutti i servizi pubblici digitali: più di 38 milioni di download (dati aggiornati all'8 aprile 2024), oltre 306 mila servizi integrati.
PAGAMENTI INNOVATIVI
Quando chiediamo al direttore dell’Osservatorio Innovative Payments qual è a suo parere la crescita più alta registrata nel 2023, lui risponde senza dubbi: «L’aumento dei pagamenti innovativi quindi tramite smartphone, smartwatch, ma anche anelli e braccialetti che permettono di pagare con modalità contactless. La crescita è di 35,1 miliardi di euro che significa più 78%: nei prossimi anni andranno sicuramente a rubare mercato al contante e alle modalità di pagamento elettronico tradizionale come la carta». Ogni sette pagamenti elettronici in negozio almeno uno è fatto tramite smartphone o in misura minore da wearable per un totale di 29 miliardi. «L’87% è stato pagato con servizi che utilizzano la tecnologia contactless, per cui le app più usate sono Apple Wallet, Google Wallet e Samsung Wallet. Poi ci sono altre app, come Satispay, in cui si può pagare tramite QR code, geocalizzazione o bluetooth», aggiunge Asaro.
Il contactless sta diventando il metodo standard e nei prossimi anni arriveranno nuovi canali di pagamento. Anticipa: «Adesso le grandi case automobilistiche lavorano per avere la possibilità di far pagare benzina, parcheggio e food delivery dalle app delle auto tramite anche Android Auto o Apple Carplay, piattaforme già utilizzabili dallo smartphone o dal cruscotto della macchina».
«Ambiamo alla piena cittadinanza digitale entro il 2026», aveva detto nel 2021 Vittorio Colao, ex ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale nel governo Draghi
COSA INQUINA DI PIÙ?
Se volessimo inquinare meno, tra i pagamenti elettronici e il contante resterebbe una sola scelta e non è quella immaginata. Le transazioni cashless in Italia riducono del 21% le emissioni di