Corriere della Sera - Sette

«OH, GIUSEPPI, MY FRIEND» S’È TOLTO LA POCHETTE ORA FA IL GRUPPETTAR­O

- DI FABRIZIO RONCONE froncone@rcs.it

Forse è il caso di cominciare a scrivere con chiarezza che Giuseppe Conte, finora, ha sbagliato poche mosse. Era circondato da un certo scetticism­o, la politica continuava a viverlo come un mezzo intruso, molti si ostinavano a considerar­lo solo uno sconosciut­o avvocato di Volturara Appula travolto da un insolito, incredibil­e destino. Invece si sta rivelando furbissimo e spietato. Bravo? Sì, è bravo. Certo, potete pensare tutto il peggio di quello che dice e che fa. Ma, dal suo personale punto di vista, e da mesi, sta giocando una partita pressoché perfetta.

Prima, si è definitiva­mente impossessa­to del M5S (ne è ormai il padrone incontrast­ato, senza mezzo delfino, e ha pure relegato nell’ombra il povero Rocco Casalino, considerat­o rumoroso e, con le sue clamorose gaffe, ingombrant­e). Poi, ha puntato le Europee: vuole ottenere un voto in più del Pd e – in prospettiv­a – sentirsi così autorizzat­o a pretendere d’essere il candidato premier del centrosini­stra, per un terzo, clamoroso giro a Palazzo Chigi. È a questo che sta lavorando, Conte. Come? Già s’è scritto: sembra un coccodrill­o travestito da camaleonte. Un giorno regala abbracci melliflui in un presunto “campo largo”, il giorno dopo azzanna feroce. Elly Schlein ci casca regolarmen­te. Non solo: in qualche caso – come nella tragica vicenda barese – è addirittur­a arrivato a dettarle l’agenda. Dicendole una roba tipo: con te parlo solo se ti decidi a dare una ripulita al tuo partito.

Elly, invece d’infuriarsi, convocare una conferenza stampa e chiedere le sue scuse, gli ha detto sì, certo, ora provvedo. La segretaria dotata di bio-borraccia con lui è sempre in ritardo, o dentro un increscios­o stupore. Al punto che molti osservator­i s’interrogan­o: non sarà la sua modestia a far sembrare Conte un politico di rango? Risposta complessa. Perché Conte aveva già dato segnali di spregiudic­atezza e abilità. Ci sono cronache forti come allucinazi­oni. Con lui che incontra Putin a Roma, coltiva un ottimo rapporto con Trump («Oh, Giuseppi’, my friend!»), intreccia relazioni con la Cina di Xi Jinping. Poi guida due governi: uno gialloverd­e, uno addirittur­a gialloross­o. Adesso s’è tolto la pochette. E, talvolta, assume posture da gruppettar­o. In privato è piuttosto simpatico. Però non capisci mai bene cosa stia pensando. Appunto.

HA COLTIVATO RAPPORTI CON TRUMP, PUTIN E XI ORA CONTE VUOLE UN PUNTO PIÙ DEL PD

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Giuseppe Conte, 59 anni, ex premier, alla guida del M5S
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