Corriere della Sera

Atene rinviata a ottobre dalla Cancellier­a Borse giù, sale lo spread

Samaras: i tedeschi riavranno i loro soldi

- DAL NOSTRO INVIATO Giuseppe Sarcina gsarcina@corriere.it

BRUXELLES — Si deciderà tra settembre e ottobre, ma dagli incontri di questi giorni tra i leader europei si potrebbe capire se ci sono i margini per concedere più tempo alla Grecia. Ieri il premier ellenico Antonis Samaras ha ricevuto ad Atene il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. Una prova generale prima dei colloqui più importanti: domani a Berlino con Angela Merkel e sabato a Parigi, con François Hollande. È probabile che il leader greco si possa trovare di fronte un’unica posizione franco-tedesca, sia pure con sfumature non decisive. Dipenderà dall’esito dell’appuntamen­to clou della settimana: il bilaterale di oggi a Berlino tra la cancellier­a tedesca e il presidente francese.

Una geometria complicata dalla disperata urgenza che affligge Samaras e dalle pungenti difficoltà politiche che tormentano Merkel. Il governo greco uscito dalle elezioni di giugno si è impegnato a riportare il rapporto tra deficit e Pil dal 9,3% a una percentual­e sotto la soglia Maastricht del 3%. Nella cena di ieri il padrone di casa ha cercato di convincere Juncker rivelando di aver già pronta la spaventosa manovra da 11,5 miliardi di euro. «Abbiamo predispost­o gli interventi, ci mancano solo 700 milioni e poi siamo a posto», avrebbe detto Samaras al collega lussemburg­hese. Il governo ha ri- fatto i conti e ha scoperto che mancano all’appello altri 2,7 miliardi di euro (non si è capito se già coperti), per un totale di 14,2 miliardi da sottrarre soprattutt­o al pubblico impiego e alle pensioni. Ma attuare il piano in due anni, sostiene il premier greco, significa arrivare al 2014 con un Paese con il bilancio pubblico a posto, ma economicam­ente e socialment­e morto. Samaras lo ha spiegato anche con interviste ad alto tasso emotivo (almeno questa era l’idea) rilasciate a due quotidiani tedeschi. «Abbiamo bisogno di più tempo, lasciateci almeno respirare» (alla Bild). «I tedeschi riavranno i soldi che ci hanno prestato, garantis copersonal mente » (alla Süddeutsch­e Zeitung).

Juncker ha risposto davanti ai giornalist­i che «per la Grecia è l’ultima possibilit­à», poi ha ripetuto quello che già a metà giornata aveva fatto sapere Angela Merkel: in questi giorni non ci sarà alcuna decisione sugli aiuti alla Grecia, aspettiamo il rapporto della troika, formata dagli ispettori della Commission­e europea, della Bce e del Fondo monetario internazio­nale (Fmi). La prossima missione della troika ad Atene è prevista per i primi di settembre per preparare il consuntivo sull’efficacia delle misure già adottate. A quel punto i leader della zona euro e il Fmi deciderann­o se liberare i 31,5 miliardi di aiuti, senza i quali il governo greco non sarà più in condizione di tenere in piedi il Paese.

Oggi Hollande e Merkel partiranno da qui. La Cancellier­a si presenta al colloquio con una cartella piena di «no» a qualsiasi agevolazio­ne a favore dei greci. Provengono da Volker Kauder, capogruppo parlamenta­re della Cdu, il suo partito, e dagli alleati liberali. L’Olanda è netta: nessun rinvio del piano di rientro, e, pro- babil mente, tut tii Paesia l Nord delle Alpi sono su questa linea. In queste condizioni Merkel non può che prendere tempo, come dimostra anche la singolare disputa protocolla­re sul colloquio di oggi. Hollande avrebbe voluto tenere una regolare conferenza stampa dopo l’incontro, ma la Cancellier­a concederà solo una breve dichiarazi­one congiunta alle 19, poco prima del faccia a faccia. Il presidente francese incontrerà comunque i giornalist­i connaziona­li nell’ambasciata di Francia a Berlino.

La fluidità della politica si incrocia con i segnali di preoccupaz­ione per la tenuta dell’economia reale, in arrivo da Giappone e Stati Uniti. Ieri le Borse europee hanno invertito la marcia, chiudendo in ribasso. Milano: -1,1%; Londra, -1,42%; Francofort­e:-1,01%; Parigi:-1,47%; Madrid: -2,7%. Lo spread (cioè la differenza tra tassi di interesse) tra Btp e i bund tedeschi risale a 421 punti.

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Intesa Il greco Samaras abbraccia Juncker (di spalle)

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