Corriere della Sera

L’uomo che ci portò sulla luna

Addio a Neil Armstrong, primo uomo sulla Luna Guidò la missione dell’Apollo 11 nel luglio del 1969

- di GIOVANNI CAPRARA

Morto a 82 anni Neil Armstrong (foto): fu il primo uomo sulla Luna.

Un piccolo passo per un uomo, un balzo da gigante per l’umanità

Neil Armstrong 1930-2012

Neil A. Armstrong è entrato definitiva­mente nella storia anche se il primo passo l’aveva già compiuto «in nome dell’umanità» il 20 luglio 1969 lasciando la prima impronta sulla Luna. Se n’è andato con la stessa discrezion­e che aveva segnato la sua vita dopo il ritorno sulla Terra: preferì insegnare all’Università e rifiutava interviste. Scoprirono i problemi al suo cuore poco tempo fa durante un controllo, intervenne­ro. Ma il cuore che aveva retto all’emozione di un evento straordina­rio ha ceduto: aveva 82 anni. «Sapevo che le probabilit­à di successo erano del 50 per cento. Ma sapevo anche che tutti avevano lavorato al meglio. Si poteva affrontare», mi disse in un incontro. La paura non era nel suo vocabolari­o. Era nato nell’agricola Wapakoneta, un paesino dell’Ohio, ma sognava le ali e diventò ingegnere aeronautic­o. Non bastava, sugli aerei voleva salirci. E volò in guerra. Il padre gli chiese se non era preoccupat­o della difficile trasvolata e lui rispose: «Papà, in Corea mi sono alzato in volo ottanta volte e mi sparavano da tutte le parti. Adesso non c’è nessuno che punti le mitragliat­rici contro di me. Lo spazio è libero, e questa è un’impresa preparata e studiata, non un’avventura».

Entrò alla Nasa nel 1955 diventando subito un pilota mitico: il suo compito sulla base di Edwards, alle spalle di Los Angeles, era salire in cielo con i jet più veloci e sperimenta­li che gli ingegneri inventavan­o, fino all’aerorazzo X-15 sfrecciand­o a se- imila chilometri orari a 70 chilometri d’altezza.

Quando venne selezionat­o come astronauta nel 1962 fece la riserva. Si stavano collaudand­o le prime navicelle a due posti Gemini che dovevano preparare il balzo verso la Luna. E quando toccò a lui quattro anni dopo dimostrò la sua stoffa. La navicella impazzì, si mise a girare su se stessa, a Houston erano paralizzat­i. Il suo sangue freddo lo portò a compiere i passi giusti e ritornò a terra sano e salvo. Forse quel giorno scelsero Armstrong per la prova più difficile. Quando gli si chiedeva come vedeva la sua impresa rispondeva: «Ho fatto il mio dovere».

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AFP PHOTO/MANDELL NIGAN- AP PHOTO/NASA
 ??  ?? «Missione compiuta» Neil Armstrong sorride dopo l’impresa sulla Luna. Nel riquadro una sua foto recente. A sinistra la celebre impronta dell’astronauta
«Missione compiuta» Neil Armstrong sorride dopo l’impresa sulla Luna. Nel riquadro una sua foto recente. A sinistra la celebre impronta dell’astronauta
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