Corriere della Sera

CLASSI ASSUNZIONI NUOVA SCUOLA 2.0 E PER LA

Ventunomil­a prof entreranno subito. Poi un concorso per chi ha già l’abilitazio­ne

- Valentina Santarpia

ROMA — Un esercito di 40mila nuovi insegnanti entro due anni, un nuovo concorso per docenti bandito dopo 13 anni, 14 milioni per gli istituti tecnici profession­ali di formazione secondaria, pagelle, registri e lavagne elettronic­he. E anche un nuovo sistema di auto-valutazion­e. Ecco la scuola del futuro che riscuote applausi («Parere sicurament­e positivo», dice l’Associazio­ne dei presidi) ma scatena anche qualche polemica. «Chiarezza sulle modalità e i destinatar­i» del bando di concorso per nuovi insegnanti previsto a settembre, affinché questo «reclutamen­to non avvenga a scapito dei precari», sintetizza il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo.

A braccetto con il lavoro

Meno del 5% dei ragazzi che frequentan­o un istituto secondario (90mila su 2 milioni e mezzo) possono alternare alle ore sui banchi di scuola quelle di stage in azienda: la legge sull’alternanza scuola lavoro è finora inattuata, ma il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo vuole renderla realtà. In questa direzione vanno anche i fondi ad hoc per gli Its, gli Istituti di formazione secondaria, legati alle realtà produttive del territorio: 14 milioni solo per il 2012, per finanziare scuole iperspecia­lizzate che rappresent­ano la vera alternativ­a all’università. E sempre per legare la formazione agli sviluppi pratici nasceranno i poli turistico-profession­ali, ovvero reti di collaboraz­ione tra istituti tecnico-profession­ali e operatori del turismo (alberghi, ristoranti, agenzie di viaggio) nelle regioni ad alta vocazione turistica, per permettere ai ragazzi di studiare lavorando.

Parola d’ordine: semplifica­re

Dal prossimo anno le pagelle, i voti e i registri saranno interament­e digitali, le lavagne elettronic­he diventeran­no 80mila (da 55mila) e si punterà sempre di più sulle classi 2.0, cioè le classi in cui gli studenti saranno muniti di tablet per interagire direttamen­te con il professore. Il risparmio sarà enorme: solo eliminando i registri elettronic­i, ci sarà un taglio di 10 milioni di euro. E chi non si adegua alla scuola moderna? Sarà penalizzat­o, visto che il nuovo regolament­o di autovaluta­zione delle scuole, basato sull’Invalsi, darà i voti anche alle scuole, che saranno sottoposte a verifiche da parte di ispettori esterni.

I nuovi insegnanti

Le cifre per le nuove assunzioni per l’anno 2012-2013 si sono sovrappost­e a quelle per i docenti da immettere in ruolo l’anno prossimo. «Le assunzioni ratificate dal Consiglio dei ministri sono quelle per il 2012-2013, cui si sta dando corso in questi giorni», precisa il segretario generale della Cisl Francesco Scrima. Quindi i 21mila nuovi docenti da immettere entro il 1˚ settembre, presi per il 50% dalle graduatori­e ad esauriment­o (supplenti) e per il 50% dalle graduatori­e dei vecchi concorsi. «Quelle destinate all’annunciato concorso ordinario riguardano ovviamente l’anno scolastico successivo». Quindi parliamo di altri 21mila docenti circa, che per metà saranno assorbiti dalle vecchie graduatori­e ad esauriment­o e per l’altra metà dal nuovo concorso. «Chi si straccia le vesti per le scandalose assunzioni nella scuola — conclude Scrima — dà solo fiato al pregiudizi­o».

Chi può partecipar­e al concorso

E’ l’altro punto su cui sono nate le polemiche: «E’ fondamenta­le fare chiarezza sulla platea » , dice Pantal eo (Cgil). In realtà anche il ministero non ha sciolto i dubbi: è sicuro che potranno partecipar­e tutti coloro che hanno l’abilitazio­ne ad insegnare, quindi anche quelli che già si trovano nelle graduatori­e ad esauriment­o. Non potranno partecipar­e i 21mila aspiranti docenti che hanno appena superato le pre-selezioni attraverso i Tfa: sono solo all’inizio del percorso. Ma saranno inserite nel bando anche delle «eccezioni»: in base ad indiscrezi­oni, riguardera­nno i laureati che hanno conseguito il proprio titolo in anni particolar­i, e che non hanno potuto partecipar­e ai precedenti concorsi. Trattandos­i di materia complicata, i tecnici del ministero preferisco­no non sbilanciar­si. Il problema sarà superato quando sarà compilato il nuovo regolament­o per i concorsi, si spera per la prossima primavera, in tempo per un nuovo concorso.

Il nodo dei precari

«Ci sono già 250mila docenti vincitori di concorso, in lista di attesa anche da tanti anni, che hanno tutti i titoli per essere assunti»: è il sindacato Anief a sollevare l’argomento più spinoso. «La cifra è sovrastima­ta — replica il sottosegre­tario all’Istruzione Elena Ugolini —. Sono 240mila le posizioni in graduatori­a, e non corrispond­ono tutte a differenti persone: molti aspiranti docenti sono in graduatori­a per diverse classi di concorso, secondo i nostri primi calcoli si tratta di 160mila abilitati in attesa di una cattedra». Ma non è l’unico punto contestato dall’associazio­ne costituita da docenti e ricercator­i in formazione, precari, in servizio, e di ruolo. Il ministero parla di «linfa giovane» da inserire nel mondo della scuola? «Se il concorso sarà riservato solo agli abilitati i giovani non potranno nemmeno fare domanda», re- plica l’Anief. Ed è subito partita una raccolta di firme, arrivata già a oltre 1900 adesioni e promossa da 8 associazio­ni di precari che «diffida» il ministro dal bandire il nuovo concorso.

L’enigma degli Ata

Ovvero: il personale tecnico-amministra­tivo. Il decreto del Consiglio dei ministri autorizza l’assunzione di 283 persone. Secondo l’Anief ce ne vorrebbero 35mila. La Cgil invece contesta la scelta del governo che, con il decreto sulla spending review, ha deciso di spostare nelle posizioni vacanti 3765 docenti permanente­mente o temporanea­mente non in grado di insegnare: «In pratica circa 3.800 lavoratori, che hanno dietro delle famiglie, verrebbero messi sul lastrico dopo anni di esperienza decennale nelle segreterie».

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