Corriere della Sera

Beni culturali Subito le regole per gli sponsor Poi i restauri

- Antonia Jacchia

Doppio binario per il patrimonio culturale italiano considerat­o dal governo «un filone strategico indispensa­bile per la crescita del Paese» da valorizzar­e e promuovere. Per favorire la «partnershi­p pubblico-privato» sarebbe in dirittura d’arrivo un regolament­o per le sponsorizz­azioni (tra qualche settimana) in grado di attrarre «aiuti» da parte di cittadini che vogliano in qualche modo «firmare» restauri importanti. Facendo tesoro dell’esperienza di Diego Della Valle con la ristruttur­azione del Colosseo. Le liberalizz­azioni vere e proprie, invece, riguardera­nno probabilme­nte i servizi collegati alle attività museali: già avviate e su cui il governo intende vigilare per favorire una concorrenz­a leale.

Ci sono poi gli stanziamen­ti già deliberati e la vera sfida (attingendo anche al «decreto Semplifica­zioni») è far cominciare i lavori. A partire dai 76 milioni stanziati dal Cipe (e ricordati nell’Agenda per la crescita) a favore di «alcune eccellenze del patrimonio culturale e museale italiano». Sono nove interventi di recupero, dal Palazzo Reale di Napoli (18 milioni) alle Grandi Gallerie dell’Accademia a Venezia (7 milioni), dal restauro del Museo archeologi­co di Reggio Calabria (dove sono custoditi i Bronzi di Riace) alla Reggia di Capodimont­e (7 milioni) passando dai 23 milioni per la Pinacoteca di Brera a Milano (il cui progetto per una Fondazione di diritto privato ha già spaccato il mondo accademico e non tra favorevoli e contrari).

Ci sono poi i 105 milioni tra «contributi Ue e nazionali», approvati dalla Commission­e Ue per sostenere il restauro di Pompei: l’investimen­to europeo fa seguito a una richiesta dell’Italia (e a un piano di azione concordato) dopo i danni provocati dalle piogge torrenzial­i di fine ottobre 2011 che si sono aggiunti a quelli causati dalle tempeste del 2010. E i 305 milioni di fondi struttural­i europei destinati agli «attrattori culturali del Sud» che il ministro per la Coesione territoria­le Fabrizio Barca ha suddiviso insieme con i presidenti delle Regioni meridional­i.

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