Beni culturali Subito le regole per gli sponsor Poi i restauri
Doppio binario per il patrimonio culturale italiano considerato dal governo «un filone strategico indispensabile per la crescita del Paese» da valorizzare e promuovere. Per favorire la «partnership pubblico-privato» sarebbe in dirittura d’arrivo un regolamento per le sponsorizzazioni (tra qualche settimana) in grado di attrarre «aiuti» da parte di cittadini che vogliano in qualche modo «firmare» restauri importanti. Facendo tesoro dell’esperienza di Diego Della Valle con la ristrutturazione del Colosseo. Le liberalizzazioni vere e proprie, invece, riguarderanno probabilmente i servizi collegati alle attività museali: già avviate e su cui il governo intende vigilare per favorire una concorrenza leale.
Ci sono poi gli stanziamenti già deliberati e la vera sfida (attingendo anche al «decreto Semplificazioni») è far cominciare i lavori. A partire dai 76 milioni stanziati dal Cipe (e ricordati nell’Agenda per la crescita) a favore di «alcune eccellenze del patrimonio culturale e museale italiano». Sono nove interventi di recupero, dal Palazzo Reale di Napoli (18 milioni) alle Grandi Gallerie dell’Accademia a Venezia (7 milioni), dal restauro del Museo archeologico di Reggio Calabria (dove sono custoditi i Bronzi di Riace) alla Reggia di Capodimonte (7 milioni) passando dai 23 milioni per la Pinacoteca di Brera a Milano (il cui progetto per una Fondazione di diritto privato ha già spaccato il mondo accademico e non tra favorevoli e contrari).
Ci sono poi i 105 milioni tra «contributi Ue e nazionali», approvati dalla Commissione Ue per sostenere il restauro di Pompei: l’investimento europeo fa seguito a una richiesta dell’Italia (e a un piano di azione concordato) dopo i danni provocati dalle piogge torrenziali di fine ottobre 2011 che si sono aggiunti a quelli causati dalle tempeste del 2010. E i 305 milioni di fondi strutturali europei destinati agli «attrattori culturali del Sud» che il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca ha suddiviso insieme con i presidenti delle Regioni meridionali.