Esami e lezioni sotto le tende La Sapienza finisce sul «pratone»
Carenza di aule. Gli studenti protestano su Twitter: è il nostro luogo
ROMA — C’era un grande prato verde, dove studiare, socializzare, organizzare proteste e iniziative del movimento studentesco. Ma adesso, davanti alla sede della facoltà di Giurisprudenza dell’università «La Sapienza» di Roma, sta prendendo forma una enorme tensostruttura, con due maxiaule da 500 posti, realizzata in teflon e acciaio, dove gli studenti seguiranno le lezioni e sosterranno gli esami di Diritto privato e Procedura civile. Una tensostruttura che occuperà e coprirà quell’immenso «pratone», lo spazio libero da dove hanno preso il via tante mobilitazioni. E così, nella cittadella universitaria più affollata d’Italia (soltanto Giurisprudenza conta 11 mila iscritti, sul totale che sfiora i 145 mila) l’anno accademico che verrà comincia all’insegna delle polemiche. E delle proteste.
«Buttano il denaro in lavori inutili e poi ci mettono in una tenda, come i terremotati. Nascondendo il pratone, per giunta», si sfogano gli studenti che fanno capo all’associazione Link. Perché la decisione del consiglio d’amministrazione della Sapienza, presa il 10 luglio scorso sfruttando l’atmosfera svagata dell’estate, di realizzare un tendone per tentare di colmare il problema della carenza di aule e spazi per la didattica, agli studenti proprio non piace. «Giù le mani dal pratone» è lo slogan della mobilitazione che corre già sui social network, su Facebook e su le strutture periferiche non bastano più (ci sono studenti di Giurisprudenza che seguono lezioni e altre attività didattiche in trasferta, persino nelle aule di Medicina legale e di Matematica), «allora c’è subito da realizzare una struttura completamente nuova, ma temporanea», hanno pensato i vertici dell’ateneo a maggio scorso, alla vigilia dell’approvazione della delibera della discordia. «La tensostruttura serv i r à s o l t a nt o a t a mponare l’emergenza, in vista dell’avvio del prossimo anno accademico. Subito dopo, quando ci saranno nuove aule nelle sedi rimesse a posto, verrà smantellata», assicurano dal rettorato della Sapienza. Ma gli studenti non ci stanno, non vogliono aspettare né rinunciare a quell o s p a z i o , a l l o r o p r a t o ne . «Hanno approfittato dell’estate e dei viali vuoti per montare questa struttura. Altrimenti ce ne saremmo accorti subito e ci saremmo opposti in ogni modo. Ma non molliamo», assicurano. Adesso il terreno di scontro, il campo di battaglia, sarà proprio quell’immenso prato verde davanti a Giurisprudenza.