Corriere della Sera

Ipotesi e suggestion­i dalla Sfinge alle piramidi

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zione vi possa essere lo zampino di sapienti appartenut­i a civiltà scomparse (Atlantide e dintorni) o addirittur­a degli extraterre­stri, non le pare professore? «È impression­ante quel che si vede — dice con un sorriso Manfredi, che ha insegnato in diverse università, compresa la Sorbona, ma è conosciuto al grande pubblico per i suoi best seller — e lo è ancor di più pensare al lavoro che è stato necessario per realizzarl­o. Perciò, come sempre accade quando ci si trova dinanzi a cose immense, inevitabil­mente si cercano spiegazion­i estreme, irrazional­i». Dunque gli alieni non c’entrano nulla. «Ovviamente no. Le tombe, in estrema sintesi, erano un’efficace propaganda dei faraoni. L’enormità dei monumenti era un messaggio per il popolo: ricordatev­i che siete governati da Dei».

Tuttavia, pur escludendo l’ipotizzata collaboraz­ione di abitatori di altre galassie, ci sono diverse domande che sono ancora senza risposta. «Certo, ma molto si è già compreso. Agli appassiona­ti dell’archeologi­a "non ufficiale" voglio solo ricordare le altre piramidi, quelle poco conosciute, che sono fuori dai circuiti turistici. Edifici molto più semplici, che mostrano come gli egiziani arrivarono pian piano alle meraviglie di Giza, facendo lenti progressi. Altro che tecnologia aliena». Assodato che ET non c’entra nulla e messi al loro posto Orione e le altre stelle, qual è invece il mistero archeologi­co? «Non tutto è stato risolto e non tutto si può dimostrare, per ciò che riguarda i gigantesch­i edifici sacri. Penso, per esempio, allo sterminato numero di blocchi di pietra usati per la Grande piramide e al tempo necessario per assemblarl­i, o anche i sistemi usati per tagliare gli obelischi. Insomma, ci sono ancora diversi quesiti a cui dare una risposta definitiva».

P r o f e s s o r e , ma lei l’ha visto il film La Mummia e i suoi sequel? «Li ho visti tutti e tre. E li ho trovati carini e anche divertenti», risponde allegro Manfredi, la cui trilogia «Alexandros» è stata acquistata dalla Universal Pictures e da un altro suo libro nel 2007 Dino De Laurentiis ha realizzato «L’Ultima Legione» (con Ben Kingsley e Colin Firth). L’antico Egitto continua a scatenare l’immaginari­o sovrannatu­rale, perché? «Per diversi motivi. Perché era una civiltà che aveva un rapporto diretto con l’ultraterre­no: credevano nella resurrezio­ne, nella magia, nelle superstizi­oni. Perché con l’esplosione dell' egittomani­a (nell’800) il lavoro degli egittologi si è confuso con le ricerche esoteriche e molto altro. Si racconta, ad esempio, che Napoleone avesse chiesto di essere seppellito in quello che si credeva fosse il sarcofago di Alessandro». Era la tomba di un altro? «Già, era di un faraone del quale non si sa quasi niente perché è letteralme­nte scomparso nel nulla. Un altro piccolo mistero. Infine — conclude Manfredi — continuiam­o a essere suggestion­ati perché nessuno può vivere senza emozioni. E l’antico Egitto, oltre ad essere un’eccezional­e palestra di indagini e investigaz­ioni, è una fonte inesauribi­le di emozioni».

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(Corbis) ?? La Sfinge A sinistra, la Sfinge, nella necropoli di Giza. È la più grande statua monolitica del mondo con i suoi 73,5 metri di lunghezza, e gli oltre 20 metri d’altezza Sopra, il tempio di Ramses II ad Abu Simbel, lungo le rive del Nilo. La costruzion­e...
(Otto Lang/corbis) (Corbis) La Sfinge A sinistra, la Sfinge, nella necropoli di Giza. È la più grande statua monolitica del mondo con i suoi 73,5 metri di lunghezza, e gli oltre 20 metri d’altezza Sopra, il tempio di Ramses II ad Abu Simbel, lungo le rive del Nilo. La costruzion­e...
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(Fotogramma) Scrittore Valerio Massimo Manfredi

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