UNA NORMA VOLUTA DA LUKASHENKO RIPRISTINA LA SERVITÙ DELLA GLEBA
Chissà, forse Aleksandr Lukashenko si è ispirato al protagonista di Anime Morte di Gogol, quel Pavel Chichikov che voleva avere il maggior numero possibile di servi della gleba (vivi o morti), segno di potere e di ricchezza. La notizia è che il leader bielorusso, ormai etichettato come l’ultimo dittatore d’Europa, ha firmato un decreto per legare i lavoratori del settore del legno e alcuni di quelli dell’edilizia alle loro aziende. Non possono licenziarsi, non possono abbandonare il lavoro e quindi il luogo dove risiedono. Se fuggono e vengono ripresi? La risposta l’ha data lo stesso batka (babbo, come ama farsi chiamare) visitando una di queste fabbriche: «sarete condannati al lavoro obbligatorio e rimandati alla fabbrica».
Con il Paese in una situazione economica disastrosa (il debito estero ha raggiunto i 26 miliardi di euro), Lukashenko non vuole che i bielorussi vadano a cercare impieghi più remunerativi in Russia. Per ora si devono accontentare dell’equivalente di 150 euro al mese, in attesa di mirabolanti aumenti promessi per il futuro. Ma visto che è in rotta con l’Europa dove potrebbe esportare e anche con la Russia da dove compra il gas, non si sa come batka potrà trovare i quattrini necessari.
I suoi critici hanno subito detto che nel Paese di nove milioni di abitanti è stata reintrodotta la servitù della gleba, quella che lo scrittore Ivan Turgenev definiva «il mio nemico». Ma non è così, perché la servitù, abolita nell’impero russo (e quindi anche in Bielorussia) a partire dal 1861, era ben altra cosa. I servi che fuggivano a volte venivano frustati fino alla morte, quando i loro padroni erano i grandi latifondisti proprietari di decine di migliaia di anime. Chi boicottava la produzione agricola o faceva il lavativo, veniva comunque punito assai duramente.
A Minsk oggi chi scappa è solo costretto a tornare in fabbrica e coloro che boicottano l’azienda di Stato perdono semplicemente lo stipendio. Inoltre i datori di lavoro non possono vendere i dipendenti e nemmeno ipotecarli per ottenere finanziamenti dalle banche. Che era proprio quello che voleva fare il buon Chichikov acquistando le anime morte, vale a dire i servi defunti ma ancora non cancellati dai registri.