Corriere della Sera

UNA NORMA VOLUTA DA LUKASHENKO RIPRISTINA LA SERVITÙ DELLA GLEBA

- Fabrizio Dragosei

Chissà, forse Aleksandr Lukashenko si è ispirato al protagonis­ta di Anime Morte di Gogol, quel Pavel Chichikov che voleva avere il maggior numero possibile di servi della gleba (vivi o morti), segno di potere e di ricchezza. La notizia è che il leader bielorusso, ormai etichettat­o come l’ultimo dittatore d’Europa, ha firmato un decreto per legare i lavoratori del settore del legno e alcuni di quelli dell’edilizia alle loro aziende. Non possono licenziars­i, non possono abbandonar­e il lavoro e quindi il luogo dove risiedono. Se fuggono e vengono ripresi? La risposta l’ha data lo stesso batka (babbo, come ama farsi chiamare) visitando una di queste fabbriche: «sarete condannati al lavoro obbligator­io e rimandati alla fabbrica».

Con il Paese in una situazione economica disastrosa (il debito estero ha raggiunto i 26 miliardi di euro), Lukashenko non vuole che i bielorussi vadano a cercare impieghi più remunerati­vi in Russia. Per ora si devono accontenta­re dell’equivalent­e di 150 euro al mese, in attesa di mirabolant­i aumenti promessi per il futuro. Ma visto che è in rotta con l’Europa dove potrebbe esportare e anche con la Russia da dove compra il gas, non si sa come batka potrà trovare i quattrini necessari.

I suoi critici hanno subito detto che nel Paese di nove milioni di abitanti è stata reintrodot­ta la servitù della gleba, quella che lo scrittore Ivan Turgenev definiva «il mio nemico». Ma non è così, perché la servitù, abolita nell’impero russo (e quindi anche in Bielorussi­a) a partire dal 1861, era ben altra cosa. I servi che fuggivano a volte venivano frustati fino alla morte, quando i loro padroni erano i grandi latifondis­ti proprietar­i di decine di migliaia di anime. Chi boicottava la produzione agricola o faceva il lavativo, veniva comunque punito assai duramente.

A Minsk oggi chi scappa è solo costretto a tornare in fabbrica e coloro che boicottano l’azienda di Stato perdono sempliceme­nte lo stipendio. Inoltre i datori di lavoro non possono vendere i dipendenti e nemmeno ipotecarli per ottenere finanziame­nti dalle banche. Che era proprio quello che voleva fare il buon Chichikov acquistand­o le anime morte, vale a dire i servi defunti ma ancora non cancellati dai registri.

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