La chiesa (mobile) post terremoto
VILLAFRANCA DI MEDOLLA (Modena) — A sei mesi dalle scosse, l’Emilia ferita dal terremoto ha festeggiato l’inaugurazione della prima nuova chiesa. Ieri, infatti, a Villafranca di Medolla, frazione duramente colpita dal sisma del 29 maggio, è stata aperta una chiesa temporanea, realizzata a tempo di record (i lavori sono iniziati il 26 settembre scorso) grazie a una donazione della Fondazione di Culto Banco San Geminiano e San Prospero.
Costruita a pochi metri da San Bartolomeo, sventrata dal terremoto e per il cui recupero servirà ancora molto tempo, la nuova chiesa, che può ospitare fino a 100 persone, è stata co- struita utilizzando un sistema modulare di prefabbricazione leggera, basata su pannelli in vetroresina. La comunità di Villafranca si è stretta attorno al parroco di Medolla Davide Sighinolfi che non ha trattenuto la commozione quando, durante i ringraziamenti, ha ripercorso i difficili giorni successivi al sisma. «Ma da domani riprenderemo il consueto orario delle messe pre-terremoto». Alla cerimonia è intervenuto anche il vescovo di Modena, Antonio Lanfranchi: «Oggi è un giorno di grande gioia e grande commozione, accogliamo questo dono come un segno di speranza per tutto il paese. Una chiesa è punto di riferimento per tutti». A fargli eco il sindaco di Medolla Filippo Molinari: «La gente ha bisogno di vedere la ricostruzione concretizzarsi per non perdere quella forza straordinaria dimostrata in questi mesi».