Corriere della Sera

Quel Lohengrin meraviglio­so finito in una casa di ringhiera

- PAOLO ISOTTA

Igiornali, con gli articoli di rincalzo a quelli dei critici musicali, hanno ampiamente riportato descrizion­i della vergognosa regia di Claus Guth apposta al Lohengrin inaugurale della stagione lirica della Scala, l’altroieri. Debbo tuttavia farlo anche io, come ho promesso ai lettori. Quando ho presentato l’«Opera Romantica» (così Wagner) ho spiegato che l’azione si svolge nell’Alto Medio Evo, precisamen­te nel secolo X, nel Brabante, ove l’Imperatore, nel testo di Wagner chiamato sempre «König», Re, si trova per raccoglier­e un esercito che combatta contro gl’Infedeli. La figlia dello scomparso Duca, Elsa, viene accusata dal fiore della Cavalleria, il conte Federico di Telramondo, di aver assassinat­o il fratellino Goffredo, erede del Ducato. Nessuno osa affrontare Federico in Giudizio di Dio, ma dopo ripetuti appelli giunge un cavaliere argenteo, che alla fine del terzo atto apprendiam­o chiamarsi Lohengrin, figlio di Parsifal principe della rocca salvifica del Monsalvato. Il cavaliere arriva sulla Schelda su di una navicella trainata da un Cigno.

Il regista Guth, agli ordini del quale sta l’autore dei bozzetti e dei figurini, Christian Schmidt, ambienta la vicenda alla metà dell’Ottocento. Tranne il finale, che si svolge in un canneto con un ruscello dove Lohengrin fa il pediluvio, la vicenda è ambientata in una casa di ringhiera, di quelle che le agenzie immobiliar­i chiamano «Vecchia Milano». Lohengrin non ha navicella né cigno, giace bocconi e canta il «Saluto al cigno» sdraiato a terra, terra sulla quale per gran parte del Dramma sempre bocconi si trova. Il regista lo fa narcoletti­co e ammalato di Parkinson. La scena è percorsa da un disgraziat­o ragazzo con un braccio ala di cigno e da mocciosi come nella Butterfly di Puccini. Un pianoforte verticale e alberi sono il resto dell’arredament­o. Il coro o sta in frac o si schiera come «Il Quarto Stato» di Pelizza.

Lo spettacolo è, così, tetro e cretino. Buona parte del pubblico «nomenklatu­ra» di venerdì non era al corrente dei presuppost­i or descritti ed ha apprezzato, ma senza spiegazion­i psicoanali­tiche contenute nel programma di sala non poteva capire niente.

Il maestro Barenboim dirige, come

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy