Nomi, il Professore prende tempo Al Senato l’udc chiede 15 posti
Si tratta sulle quote per Palazzo Madama: trenta seggi per i montiani
ROMA — Centinaia di curricula di accademici, imprenditori, quadri aziendali, liberi professionisti e politici di professione stanno passando in queste ore sotto gli occhi del professor Mario Monti che — vista la complessità della selezione — ha chiesto più tempo per chiudere la sua lista civica in corsa alla Camera e il listone unico (montiani, Udc, Fli) previsto per l’elezione del Senato. Dunque, ha detto il presidente in carica per gli affari correnti nella sua intervista a SkyTg 24, forse si andrà oltre martedì, giornata in cui il Pd renderà ufficiali le sue liste. Probabilmente — spiegano nella sede di Italia Futura di via Properzio — per la chiusura delle 4 liste del polo di centro (alla Camera Udc e Fli alla fine vanno da sole) se ne riparla mercoledì quando ormai mancheranno solo 12 giorni al termine di legge previsto per la raccolta delle firme in calce alle liste elettorali. E per meglio gestire questa fase convulsa del procedimento elettorale la squadra di Monti sta preparando il trasloco in una sede più grande e funzionale, affittata al centro di Roma.
Per il professore, ma anche per Fini e Casini, il nodo da sciogliere è ancora quello della lista unica al Senato. Se è vero che alla fine decide tutto Monti, secondo il refrain pro- posto da Italia Futura, quanto dovranno pesare le «quote» dell’Udc e di Fli? Simulazioni alla mano — un bottino elettorale del 20% potrebbe corrispondere a una cinquantina di seggi senatoriali — i centristi reclamano «quote fisse» stabilite in partenza: per esempio, 5 senatori a Fli, 15 all’Udc e 30 alla componente civica di Monti che però dovrebbe farsi carico degli ex Pd (Ichino, Merloni, D’Ubaldo) ed ex Pdl (Cazzola, Mantovano, Bertolini, Pecorella, Stracquadanio, Pisanu) schierati con il professore. Invece i ministri tecnici in carica non «peseranno» allo stesso modo: Andrea Riccardi ha ripetuto che non sarà candidato per restare «nella società civile» mentre Renato Balduzzi e Francesco Profumo