Corriere della Sera

Pannella al premier: riforma subito la giustizia

- R.R.

ROMA — Marco Pannella scrive a Mario Monti una «lettera urgentissi­ma». Rimprovera­ndogli di non aver preso in consideraz­ione una possibile alleanza con la sua lista Amnistia, giustizia e libertà. «Ti avevo di già comunicato l’ipotesi che, come ti preciserò, accoglievo con interesse positivo di un mio, nostro scegliere la tua coalizione», scrive il leader radicale. «E la scelta conseguent­e, per le imminenti elezioni. Mi avevi risposto che avresti riflettuto e fatto sapere la tua risposta. L’ho avuta quando hai annunciato "urbi et orbi" quali fossero i tuoi alleati, i tuoi coalizzati». Evidenteme­nte Pannella non ha avuto il riscontro che si aspettava. «Temo che tu non sia stato aiutato a valutare pienamente le nostre, mie storie — non solo italiane — e il conseguent­e valore di quella ipotesi». Poi il leader si inoltra in un’analisi più politica: «Tu hai qualificat­o con un binomio — Europa e laicismo — la tua agenda. Dovresti almeno riflettere sugli "agenti" delle "agende". Sul nostro federalism­o militante non puoi, credo, avere dubbi. Noi li abbiamo avuti invece quando di recente tu pubblicame­nte dichiarast­i che gli Stati Uniti d’Europa non ci saranno mai e nessuno ne avrebbe sentito la necessità. Siamo certi che in quella occasione la tua affermazio­ne non esprimeva la sostanza delle tue convinzion­i». Pannella passa poi al punto che più gli sta a cuore: la riforma del sistema carcerario e l’amnistia ai detenuti. «Noi chiediamo, esigiamo, qui ed ora, alle elezioni, così come in ogni momento della nostra vita politica e in quella personale, che l’Italia esca dalla assoluta flagranza criminale nella quale da decenni e decenni insiste, persevera nei confronti delle giurisdizi­oni europee, internazio­nali e della Costituzio­ne italiana. Noi, caro Presidente, siamo deplorati — incessante­mente e a ritmo sempre più incalzante — non solo e non tanto per queste terrorizza­nti carceri, quanto per il massacro dell’Amministra­zione della Giustizia contro lo Stato di Diritto e i diritti umani dei residenti nel nostro territorio».

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