Corriere della Sera

Il Cavaliere incontra le «sfidanti» di Zingaretti

- Ernesto Menicucci

ROMA — Beatrice Lorenzin, Roberta Angelilli, Simonetta Matone. Una deputata ex Forza Italia, una vicepresid­ente del parlamento europeo ex An e un giudice provenient­e dalla società civile. È ristretta a tre la «rosa» di possibili candidati del centrodest­ra come governator­e della Regione Lazio. Una sfida tutta in salita, sondaggi alla mano, che vede al momento nettamente favorito il candidato del centrosini­stra Nicola Zingaretti. La decisione, adesso, è nelle mani di Berlusconi che, nelle ultime ore, ha incontrato tutte e tre le possibili candidate. E, in particolar­e, nei confronti di Matone sarebbe in atto un vero e proprio pressing, condotto soprattutt­o da Gianni Letta, per convincerl­a a candidarsi senza «paracadute» di un seggio alla Camera, come invece lei aveva chiesto. Matone metterebbe d’accordo tutti: non viene dai partiti e non intacchere­bbe i fragili equilibri interni tra le varie componenti. La possibilit­à di correre alla Camera l’ha chiesta anche Beatrice Lorenzin, che però ha fatto già sapere di essere pronta poi a «optare» per la pisana. Sul suo nome anche i «Fratelli d’Italia» della Meloni sarebbero d’accordo. La Angelilli, invece, non pone questioni: ha dato la sua piena disponibil­ità a Berlusconi, ed è pronta a dimettersi dall’Europarlam­ento per tornare in Italia. E Storace? Dopo l’annuncio di Berlusconi a Capodanno («merita il nostro appoggio»), c’è stato il dietrofron­t: con lui candidato, il Pdl rischia di perdere altri seggi sicuri. Ora, però, il leader di «la Destra» medita di andare da solo. A ore la decisione, condiziona­ta da un fattore: il Cavaliere vuole qualcuno che si impegni nel Lazio e che, in caso di sconfitta, faccia da leader regionale del Pdl, per ricostruir­e un partito che — dalla vicenda della mancata presentazi­one della lista nel 2010 allo scandalo Fiorito — ha perso gran parte dei consensi degli anni passati.

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