Il Cavaliere incontra le «sfidanti» di Zingaretti
ROMA — Beatrice Lorenzin, Roberta Angelilli, Simonetta Matone. Una deputata ex Forza Italia, una vicepresidente del parlamento europeo ex An e un giudice proveniente dalla società civile. È ristretta a tre la «rosa» di possibili candidati del centrodestra come governatore della Regione Lazio. Una sfida tutta in salita, sondaggi alla mano, che vede al momento nettamente favorito il candidato del centrosinistra Nicola Zingaretti. La decisione, adesso, è nelle mani di Berlusconi che, nelle ultime ore, ha incontrato tutte e tre le possibili candidate. E, in particolare, nei confronti di Matone sarebbe in atto un vero e proprio pressing, condotto soprattutto da Gianni Letta, per convincerla a candidarsi senza «paracadute» di un seggio alla Camera, come invece lei aveva chiesto. Matone metterebbe d’accordo tutti: non viene dai partiti e non intaccherebbe i fragili equilibri interni tra le varie componenti. La possibilità di correre alla Camera l’ha chiesta anche Beatrice Lorenzin, che però ha fatto già sapere di essere pronta poi a «optare» per la pisana. Sul suo nome anche i «Fratelli d’Italia» della Meloni sarebbero d’accordo. La Angelilli, invece, non pone questioni: ha dato la sua piena disponibilità a Berlusconi, ed è pronta a dimettersi dall’Europarlamento per tornare in Italia. E Storace? Dopo l’annuncio di Berlusconi a Capodanno («merita il nostro appoggio»), c’è stato il dietrofront: con lui candidato, il Pdl rischia di perdere altri seggi sicuri. Ora, però, il leader di «la Destra» medita di andare da solo. A ore la decisione, condizionata da un fattore: il Cavaliere vuole qualcuno che si impegni nel Lazio e che, in caso di sconfitta, faccia da leader regionale del Pdl, per ricostruire un partito che — dalla vicenda della mancata presentazione della lista nel 2010 allo scandalo Fiorito — ha perso gran parte dei consensi degli anni passati.