Corriere della Sera

La consacrazi­one di don Georg «Il servo più potente del Papa»

Benedetto XVI ai nuovi vescovi: testimonia­te la verità

- M. Antonietta Calabrò @maria_mcalabro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROMA — «Scusate il ritardo, questa mattina ho celebrato la Messa per l’ordinazion­e di quattro nuovi vescovi che è durata un po’ di più», così ha detto affacciand­osi alla finestra del suo studio, Benedetto XVI, un po’ affaticato, ma felice.

L’Angelus, ieri, è stato recitato dal Papa ben 20 minuti dopo lo scoccare di mezzogiorn­o, eppure la folla che gremiva piazza San Pietro e tutta via della Conciliazi­one come fosse il giorno di Pasqua, ha atteso, più che paziente, festosa.

E anche il Vaticano è stato in festa per tutta la giornata. La celebrazio­ne dell’Epifania era iniziata alle 9 in punto in una Basilica strapiena. Poi si è svolto il rinfresco per gli invitati dei nuovi vescovi. A sera nei Musei Vaticani è stata offerta una cena per circa duecento persone, cioè gli invitati più stretti ed i parenti dei nuovi vescovi. A questa cena, ha voluto partecipar­e anche il Papa.

All’interno della liturgia Benedetto ha consacrato i quattro nuovi «successori degli Apostoli», con l’imposizion­e delle mani, l’unzione della loro fronte con il crisma, la solenne invocazion­e allo Spirito Santo, la consegna del pastorale, dell’anello e della mitria. Quattro nuovi vescovi, tra i quali monsignor Georg Gaenswein, primo segretario particolar­e di Benedetto XVI, nuovo Prefetto della Casa pontificia, che è ormai - come ha scritto il vaticanist­a tedesco di Die Welt Paul Badde - «il servo più potente del Papa».

Dopo una settimana di intensa preparazio­ne e ritiro spirituale, Gaenswein, ha ricevuto dal Pontefice — insieme ai suoi tre compagni di consacrazi­one, Vincenzo Zani, nuovo segretario della Congregazi­one per l’Educazione Cattolica, Fortunatus Nwachukwu, ora nunzio in Nicaragua, e monsignor Nicolas Thevenin ora anch’egli nominato nunzio apostolico — il compito, in quanto vescovo, di «essere valoroso». Tale valore o fortezza, ha spiegato Papa Ratzinger «non consiste nel colpire con violenza, nell’aggressivi­tà, ma nel lasciarsi colpire e nel tenere testa ai criteri delle opinioni dominanti. Il coraggio di restare fermamente con la verità è inevitabil­mente richiesto a coloro che il Signore manda come agnelli in mezzo ai lupi».

E «Testimoniu­m perhibere veritati», «Rendere testimonia­nza alla verità», è il motto scelto da «don Giorgio» per il suo stemma episcopale. E’ privilegio del Prefetto della Casa pontificia infatti poter ripartire in due il suo stemma e riprodurre in una metà quello del Papa. E così accanto allo stemma di Ratzinger in campo giallo — con la Conchiglia di Agostino, il Moro di Frisinga e l’Orso di San Corbiniano — è raffigurat­o, in campo azzurro, un drago che lancia le sue fiamme verso lo stemma del Papa. Un Drago trafitto da una lancia verticale alla cui sommità c’è la stella di Betlemme. San Giorgio era un uccisore di draghi, e forse guardando indietro, all’anno appena trascorso, all’anno di Vatileaks, si può comprender­e quanto questo riferiment­o sia appropriat­o.

Al termine della consacrazi­one (che è stata concelebra­ta dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e dal Prefetto dell’Educazione cattolica) ciascuno dei nuovi vescovi ha ricevuto un abbraccio di pace dal Papa. E il più e mozionato, visibil mente emozionato, è stato proprio Gaenswein.

Alla liturgia ha partecipat­o anche il presidente del Consiglio Mario Monti, accompagna­to dalla moglie Elsa, il vicesegret­ario generale di Palazzo Chigi Federico Toniato, l'ex sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, i ministri Andrea Riccardi e Lorenzo Ornaghi e Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa e Rocco Buttiglion­e dell’Udc, l’ex presidente del Senato, Marcello Pera. Durante il rinfresco, il neoarcives­covo ha ricevuto, per circa due ore, il saluto degli invitati nell’Aula Paolo VI. Il primo a stringergl­i la mano, il vicesegret­ario Toniato, accompagna­to dall’ambasciato­re italiano presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco. Moltissimi amici tedeschi e i suoi due fratelli e due sorelle, il suo predecesso­re, neocardina­le Harvey, il cardinale Law, il cardinale Camillo Ruini, monsignor Ettore Balestrero (sottosegre­tario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato), il portavoce della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, il consulente per la comunicazi­one della Segreteria di Stato Greg Burke, il Comandante della Gendarmeri­a, Domenico Giani, l’ex portavoce di Giovanni Paolo II, Navarro Valls.

 ?? (Riccardo De Luca / Update) ?? Insieme Benedetto XVI con Georg Gaenswein durante la messa celebrata ieri a San Pietro: il Papa ha consacrato Gaenswein e altri tre vescovi
(Riccardo De Luca / Update) Insieme Benedetto XVI con Georg Gaenswein durante la messa celebrata ieri a San Pietro: il Papa ha consacrato Gaenswein e altri tre vescovi
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