Il sindaco ospita i Rom in casa e scontenta i cittadini
Civitanova, la piccola Rimini delle Marche, ora è divisa tra quelli che considerano con favore l’ultima decisione del neosindaco di centrosinistra, Tommaso Claudio Corvatta, e quelli che invece la contestano duramente. Vedere per credere la discussione in atto su Facebook tra i 3.800 iscritti al gruppo Civitanova Speaker’s Corner. Il sindaco Corvatta prima di Natale ha deciso di ospitare nella casa (vuota) di suo padre, Claudio Corvatta — anche lui sindaco di Civitanova Marche, ma nel secolo scorso — una famiglia intera di Rom scappati dalla Romania ai tempi di Ceausescu: il signor Mita Ciuraru, 55 anni, sua moglie Mia di 54 che ha bisogno di cure per una neopla- sia, i loro figli Narcisa e Ipat di 20 e 22 anni e la moglie di quest’ultimo, Stefania, che di anni ne ha 20 ed è incinta al terzo mese. Prima d’ora, questa famiglia come un’altra ventina di nomadi in giro per Civitanova, viveva randagia nella zona della stazione e sbarcava il lunario chiedendo la carità ai semafori. «È stato un gesto di umanità — così ha detto il sindaco Corvatta —. Da privato debbo rispondere alla mia coscienza che mi impedisce di lasciare per strada al freddo un gruppo che ha grossi problemi di salute». Poi il primo cittadino, che risiede a Porto Recanati, ha staccato il suo cellulare e se n’è andato in vacanza in Trentino. Tornerà oggi al suo posto per la riunione di Giunta. In sua assenza, però, s’è scatenato l’inferno. Venerdì scorso la notizia è trapelata e in molti hanno reagito inviperiti su Facebook: «Le fabbriche chiudono, il commercio sta morendo, la pesca è in difficoltà e Corvatta da 6 mesi pensa solo ai Rom», è uno dei commenti più gentili. Il consigliere d’opposizione Fabrizio Ciarapica, ex Pdl ora passato con la Destra di Storace, rigetta la patente di «razzista» però anche lui la mette giù dura: «Tra novem- bre e dicembre il Comune ha staccato per morosità 200 contatori. Altre 300 famiglie, piegate dalla crisi e dall’Imu, rischiano a breve la stessa sorte. Anche loro stanno patendo il freddo, ma il sindaco per loro non fa niente». E mentre il vescovo di Fermo, Luigi Conti, ammoniva i partiti a «non sfruttare la povertà per farsi propaganda», è successo che sabato mattina la famiglia Ciuraru ha lasciato di corsa la casa di via Principe di Piemonte, perché cominciavano strani movimenti, appostamenti notturni minacciosi. Così, in assenza del sindaco, ha preso l’iniziativa una ventottenne volontaria di Cittadinanza Attiva, Laura Speranza Marzola, cantante lirica al Pergolesi di Ancona, che è andata a prendere i 5 Rom e li ha portati a casa sua. «Ma adesso abbiamo paura», confessa Mita Ciuraru. Laura ha pure comprato una roulotte usata (per 250 euro più 50 per il passaggio di proprietà) che arriverà il 9 gennaio. La famiglia Ciuraru, quel giorno, potrà trasferirsi nell’area camperisti (privata) dove già vivono accampati altri nomadi che pagano l’affitto mensile. «Questa è l’ufficializzazione — insiste il consigliere Ciarapica — della nascita di un campo Rom a Civitanova. E vista la disponibilità del nuovo sindaco, chissà quanti ne arriveranno». Corvatta ha già replicato via e-mail: «Il problema esiste da anni e l’amministrazione di destra non ha saputo far altro che evitare ipocritamente di affrontarlo».