Niente Twitter, addio al frigo In tv il mondo rimane al buio
Le serie in arrivo: «Revolution» e la vita (da incubo) senza elettricità
Milizie ne presero il posto, controllando la distribuzione del cibo e accumulando armi. Non sappiamo ancora perché la corrente andò via. Ma speriamo che qualcuno arrivi ad illuminarci il cammino».
Ecco l’incipit. Un black out inspiegabile. Quindi avanti di 15 anni. Cosa è successo dopo tutti quei giorni di tenebra? Il teatro è quello di Chicago, diventata un inferno senza legge, e chi è fuggito dall’anarchia della città vive in comunità agricole primitive, perché gli uomini riscoprono forme di organizzazione precedenti alla prima rivoluzione industriale. Il serial viaggia su due binari paralleli. C’è la vita fatta di sopravvivenza quotidiana, contro le gang dei signori della guerra — le armi da fuoco sono vietate, e la maggior parte dei sopravvissuti re- spinge chi li attacca con coltelli e frecce. Ma c’è soprattutto il tentativo di capire cosa abbia determinato la rivoluzione — quella del titolo — in cui si sono loro malgrado ritrovati. La macchina da presa segue le vicende della famiglia Matheson che è in possesso di uno speciale dispositivo (un ciondolo misterioso), che è la chiave non solo per scoprire cosa è successo quindici anni prima, ma anche per invertirne gli effetti. Protagonista Charlie Matheson (la 24enne Tracy Spiridakos), una ragazza il cui padre viene ucciso e il fratello Danny rapito dagli uomini della milizia che controlla il territorio in cui vivono.
Ideata da Eric Kripke, già creatore della serie televisiva «Supernatural», «Revolution» arriva su Steel, il canale pay di Mediaset Premium, dal 15 gennaio, ogni martedì alle 21.15. L’autore ha spiegato che si è ispirato al Signore degli Anelli e al Mago di Oz: «È una saga epica ambientata in tutta l’America, con spade, confronti tra il bene e il male, eroi e perso- naggi cattivi». Ha garantito che non terrà troppo sulle spine gli spettatori per spiegare il mistero del blackout: «Prometto che ci saranno delle risposte, ma la storia si evolverà velocemente e quindi ci saranno anche delle altre domande». Pensa di aver messo in scena un mondo meno peggio di come sarebbe se succedesse davvero una cosa del genere: «Se il mondo si ritrovasse davvero senza elettricità sarebbe molto più spaventoso di come lo stiamo rappresentando. Siamo una società instabile e se mancasse all’improvviso, le cose peggiorerebbero molto velocemente».
Una serie attesa, come dimostra l’annuale classifica dei telefilm più piratati dove «Revolution» si piazza al decimo posto. In America ha ricevuto qualche stroncatura, ma anche buone recensioni. Per Hollywood Reporter, l’episodio pilota può sembrare come un incontro di «Lost», Il pianeta delle scimmie e Hunger Games; secondo il New York Times «Revolution» «romanticizza la resistenza e demonizza i potenti», ma «ha il potenziale per essere un po’ più disciplinata di "Lost", non necessariamente più plausibile, ma con un po’ di fortuna meno assurda e pretenziosa».