Corriere della Sera

Bianconeri, quando Vidal fa la differenza

Befana amara: nell’Inter ognuno gioca per difendere se stesso, il Milan vince ma non guadagna sulla terza

- di MARIO SCONCERTI

L’ impression­e

è che Conte avesse capito già in settimana le difficoltà del dopo Natale, ma abbia sbagliato i rimedi. La Juve di ieri aveva troppe novità, Peluso-Padoin-Pogba-De Sceglie, segno che i sintomi dovevano essere chiari, meno le medicine. Estremizzo un po’, ma la differenza vera della Juve nel bene e nel male sta in Vidal. È il suo gioco un po’ sghembo, molto verticale e pratico il valore aggiunto. Pirlo serve per le prime due marce, Marchisio per la terza, per andare oltre è necessario lo strano mix di stile, carattere e profondità che porta Vidal. Questo è anche il limite, una differenza basata su Vidal non è un tesoro indifendib­ile. La Juve sta perdendo troppo, tre partite nelle ultime nove giornate; i suoi attaccanti fanno fatica, Peluso non ha portato sincronia in difesa, forse sarebbe stato più sicuro continuare su Caceres. Con la Samp si è messo di traverso anche Buffon, autore imperfetto su tutti e due i gol.

Non è una crisi, ma costa 3 punti. Ridimensio­na tutta la cavalcata generale. È vero che gli avversari si eliminano da soli, l’Inter affonda a Udine, la Fiorentina si annienta in casa contro il Pescara, ma la Lazio corre, non è fantastica ma è completa, e ha per scorta la partita con la Juve da giocare in casa. Torna il vecchio concetto che quando non è brillante la Juve tarda ad avere magia. È un po’ uguale agli altri dopo che si era scordata degli altri. Forse anche questo è un problema, dover tornare a sentire il respiro del gruppo.

Stramaccio­ni accusa duramente l’arbitro, ma prima di tutto varrebbe la pena spiegare cosa sia successo da quella sera di autunno in cui l’Inter battè la Juve. Da allora l’Inter ha fatto la metà dei punti della Juve, 8 contro 16, e ha perso tutte le trasferte giocate. Esiste allora un problema tecnico? Ha soluzioni o basta dire che la squadra è in costruzion­e? E se lo è, come sta portandosi avanti con il lavoro? Quando si dice che manca un regista e forse un’altra mezzala si dice tanto, non sono ritocchi. Nel frattempo la squadra ha perso sintonia. Nessuno fa più reparto, ognuno gioca per difendere se stesso.

Il Milan vince e questo basta almeno in certe partite. È a 7 punti dal terzo posto, tanti. In tutta la sua buona serie positiva, cioè dalla nona partita a oggi, ha recuperato al Napoli solo un punto. Il rischio è di essere cinici, lo capisco, ma vanno avanti anche gli altri. Napoli che batte la Roma in fondo a una partita normale, nessuno è travolto, nessuno è travolgent­e. C’è solo Cavani a fare la differenza, il senso di Zeman per il calcio resta coperto dalla pigrizia generale della Roma. Segna, per dire, l’unico che non è andato in America: Osvaldo. Il calcio in fondo è un gioco fedele.

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