Corriere della Sera

L’inter ha smarrito se stessa L’udinese la travolge con 3 gol

Lenta e senza qualità. Stramaccio­ni chiede un rigore

- DAL NOSTRO INVIATO Fabio Monti

UDINE — Il 2013 dell’Inter è iniziato peggio di come era finito il 2012. Dal malinconic­o pareggio con il Genoa nella nebbia di San Siro, si è passati alla rovinosa caduta nel sole di Udine, con la squadra di Guidolin capace di mettere al tappeto l’avversario nella seconda parte di ripresa, con una doppietta di Di Natale e un supergol di Muriel. È la sesta sconfitta nelle 19 partite del girone di andata e apre inquietant­i interrogat­ivi sul futuro della squadra.

Non è difficile spiegare perché l’Inter abbia fatto otto punti nelle ultime otto partite, cioè dopo la vittoria con la Juve. Questa è una squadra di bassissima qualità, che vive sulle sconcertan­ti scelte di mercato compiute dai dirigenti; su una rivoluzion­e avviata, ma non completata; su una gestione tecnica, troppo alla ricerca del consenso (della base e del vertice); su un’eccessiva attenzione al passato invece che al presente e su giocatori che hanno evidenti limiti tec- nici, tattici e anagrafici. Finché l’Inter è stata sostenuta dalle condizione fisiche e dalle motivazion­i, la squadra ha saputo reggere. Appena si è illusa di essere grande e le gambe hanno cominciato a girare lentamente, per il logorio della rincorsa che aveva portato i nerazzurri a un punto dalla Juve, c’è stato un cedimento struttural­e, che ha portato la squadra a chiudere l’andata a 35 punti, gli stessi raccolti dopo le prime 19 giornate del campionato scorso.

L’assenza di qualità si è notata in varie circostanz­e: senza Chivu e Milito, gli ultimi due infortunat­i (non si può dire che le interminab­ili vacanze abbiano giovato al gruppo), la squadra ha controllat­o la gara per 45’, giocando però a ritmi troppo bassi per segnare. L’Udinese ha cercato di sfruttare la lentezza altrui, ma si è fermata ad una punizione di Di Natale (traversa), mentre l’Inter ha avuto la palla del vantaggio con Palacio (assist di Cassano). Qui Domizzi ha messo una mano sulla spalla dell’ar- gentino, che gli era davanti ed è andato a terra. Stramaccio­ni, furente, ha parlato di rigore ed espulsione (ci potevano anche stare); l’arbitro Giannoccar­o ha preso la peggiore decisione possibile: ha ammonito Palacio (partito in fuorigioco, ma l’assistente Nicoletti non ha visto niente), per simulazion­e.

L’episodio avrebbe potuto cambiare lo scenario, ma anche Jonathan avrebbe potuto cambiare il destino del match, se a cinque metri da Brkic non avesse tirato così male, da non centrare nemmeno la porta (5’ s.t.). L’Inter ha continuato a spingere, chiamando a raccolta nei pressi dell’area avversaria anche chi non doveva andarci. Guidolin ha accettato la situazione, puntando sulla velocità di Di Natale e Muriel, per colpire in contropied­e. Alla terza occasione mancata dall’Inter, ci ha pensato Lazzari a mandare al tiro Di Natale, che ha rubato l’attimo anche ad Handanovic per segnare (18’). Ci sarebbe stato il tempo per provare a rimontare, invece l’Inter si è sciolta: due minuti dopo, J uan Jesus si è fatto espellere con un intervento disperato e disperante su Muriel. E alla mezz’ora, con l’Inter in barca, senza più gambe, né idee, Muriel ha chiuso la partita, prima del 3-0 di Di Natale, al 12˚ gol in campionato. Lo scarto è eccessivo, ma l’Inter ha smarrito se stessa.

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(Afp) Goleador Totò Di Natale mette a segno il terzo gol dell’Udinese, dopo aver già sbloccato la partita: in campionato è a quota 12
 ?? (Image Sport) ?? Decisivo Totò Di Natale ha steso l’Inter con una doppietta
(Image Sport) Decisivo Totò Di Natale ha steso l’Inter con una doppietta
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