Corriere della Sera

Non si ferma la risalita del Milan

Brutto gioco ma punti pesanti: il terzo posto è meno lontano

- Alberto Costa

MILANO — Lo stiracchia­to successo del Milan sulla Cenerentol­a del campionato (2-1 al Siena) si porta dietro un po’ di notizie buone e un po’ di notizie cattive. Incomincia­mo dalle notizie buone. Innanzitut­to, anche in virtù di alcune frenate eccellenti, il terzo posto che l’ottimismo un po’ osé di Silvio Berlusconi ha indicato come approdo finale della stagione appare leggerment­e più abbordabil­e (ma soltanto leggerment­e).

A ruota segue poi la conferma di una tradizione di cui è giusto menare vanto: da 75 anni i rossoneri non perdono la gara casalinga dopo la sosta natalizia (ultima sconfitta i l gi orno del l ’ Epif a ni a del 1938, 0-1 al cospetto del Bologna). In particolar­e questa è la sesta vittoria consecutiv­a a San Siro (ultimo pareggio il 2-2 nel derby del 7 gennaio 2001). Tenuto conto di quello che hanno combinato dopo i bagordi di San Silvestro non soltanto l’Inter e la Fiorentina ma pure i marziani della Juve, c’è comunque da gonfiare il petto con orgoglio: l’onore è salvo. Altro particolar­e da aggiungere alle cose positive è il fatto che l’emergenza difensiva era a tal punto diffusa da indurre una corrente di pensiero a ritenerla risolvibil­e soltanto con un pellegrina­ggio alla Madonna nera di Czestochow­a o Santuario equipollen­te: nonostante tutto, anche per effetto della scarsa forza d’urto degli ospiti, i rischi corsi dai rossoneri sono stati contenuti in maniera accettabil­e, anche se, a onor del vero, in occasione delle due sbandate collettive del reparto il Siena prima ha sparato un sinistro con Rosina (paratissim­a di Abbiati sullo 0-0), poi ha trovato la rete della bandiera con una capocciata di Paolucci nel finale.

Chiuso il capitolo delle buone notizie, apriamo quello (nutrito assai) delle cose che non hanno funzionato, a cominciare dal gioco, di pessima fattura, addirittur­a inesistent­e nel corso di un primo tempo in cui, fatta eccezione per due destri al cianuro di El Shaarawy (opposizion­e di Pegolo e poi base del palo quasi accarezzat­a), il Milan si è incartato su se stesso. Se pensiamo che al compimento del minu- to di gioco numero 94 (incluso cioè il recupero), le conclusion­i rossonere nel cosiddetto specchio della porta sono risultate essere 3, è evidente come quello toccato ieri sia stato uno dei punti più bassi di questa stagione, già complicata del suo. Giusto per evitare fraintendi­menti i tiri in porta di cui sopra sono stati: 1) il destro di El Shaarawy neutra- lizzato da Pegolo di cui s’è già dato conto; 2) il gol dell’1-0 firmato (di testa) da Bojan su assist dalla destra di Boateng: subentrato dopo quasi un’ora a un impalpabil­e Nocerino, il minicatala­no, da solo, ha mutato i destini della partita; 3) il calcio di rigore trasformat­o da Pazzini (contatto con Felipe sanzionato con severità dall’arbitro ma non certo un colpo di fantasia tout court).

Rimasto quasi del tutto a secco di qualità (preoccupan­te l’involuzion­e di Montolivo), zavorrato dalla negatività di Constant e di Nocerino in ruoli nevralgici del campo, con Pazzini che ha sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare e che si è riscattato soltanto in occasione della preparazio­ne e dell’esecuzione del calcio di rigore, alla fine il Milan ce l’ha fatta ad arraffare i 3 punti mettendoci soltanto un pizzico di grinta e di cattiveria. L’avversario stavolta lo ha consentito. Più difficile possa capitare in futuro.

 ?? (Reuters) ?? Vincente Il colpo di testa di Bojan Krcic, che ha sbloccato il risultato. Per l’attaccante rossonero è il terzo gol in questo campionato
Il messaggio
(Reuters) Vincente Il colpo di testa di Bojan Krcic, che ha sbloccato il risultato. Per l’attaccante rossonero è il terzo gol in questo campionato Il messaggio

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy