Corriere della Sera

Perin para tutto, la Fiorentina si scioglie

Impresa del Pescara che resiste e poi passa. Applausi per Rossi in tribuna

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Bocci

FIRENZE — Dalla gioia per l’acquisto di Giuseppe Rossi, sbucato in tribuna d’onore insieme ad Andrea Della Valle, alla cocente delusione per la prima sconfitta casalinga della stagione. Su e giù sull’ottovolant­e delle emozioni, la Fiorentina perde la bussola.

Il comune denominato­re sono gli applausi: all’inizio per Pepito, alla fine per la squadra, battuta 2-0 dal Pescara, prima piccolo e impaurito, poi sempre più coraggioso e sicuro di sé. Una partita strana, che rovescia tutto quanto ha detto sinora dal campionato e mette in vetrina un eroe giovane: il portiere Mattia Perin, classe ’92, di proprietà del Genoa e già nei piani del Milan, è di gran lunga il migliore in campo. Nel primo tempo vola da un palo all’altro come un gatto e mette in cassaforte il prezioso 0-0 con cui la sua squadra riesce ad arrivare al riposo.

I numeri dell’assalto viola sino all’intervallo: 10 tiri in porta, 9 nello specchio. Perin è decisivo almeno 4 volte: su Toni solo in area, sui colpi di testa di Tomovic e Aquilani, sul tiro di c ontro balzofir mato da Borja Valero. Il Pescara che a dispetto del 4-3-3 gioca quasi sempre con dieci uomini dietro la linea della palla, ha il merito di tenere duro e non scoraggiar­si nei momenti in cui la Fiorentina è bella come nelle giornate migliori e dà l’impression­e di poter segnare da un momento all’altro. Bergodi in panchina è un diavolo. Il dodicesimo giocatore. E la squadra lo segue, prima un po’ imbambolat­a, poi sempre più pratica e agguerrita. E nella ripresa compie l’impresa perfetta: Jo- nathas segna di testa il suo primo gol in serie A, Celik raddoppia nel recupero dopo un grave errore di Roncaglia.

Ma la Fiorentina, dopo il primo acuto abruzzese, si dissolve sino quasi a sparire. Una domenica nera e sfortunata. Perché nel momento in cui avrebbe bisogno di lucidità per rimontare l’1-0 perde David Pizarro per una brutta distorsion­e alla caviglia: «Meno male che possiamo escludere la frattura del perone», dice Montella alla fine. E sullo 0-0 proprio Jonathas, il cecchino, già ammonito, colpisce il pallone con la mano e meriterebb­e il rosso. Resta il fatto che nel momento cruciale, la Fiorentina si squaglia. Come non era mai successo. Risente dell’assenza dello squalifica­to Gonzalo Rodriguez sulle palle inattive e nel primo tempo, quando tutto gira al meglio, manca all’appello Jovetic. Montella però vede il bicchiere mezzo pieno: «È riduttivo concentrar­si sul risultato. Io sono contento della prestazion­e e della qualità con cui abbiamo giocato. A volte succede che giochi e perdi. È il bello del calcio». La conferma di c ome possa s fuggiread ogni logica.

La Fiorentina era la squadra che aveva ottenuto il maggior numero di punti in casa con una striscia di 13 risultati utili consecutiv­i. Il Pescara in trasferta veniva da cinque sconfitte di fila con appena due gol all’attivo. Chi avrebbe scommesso su questo risultato? Bergodi, che a Firenze aveva segnato un gol con la maglia della Lazio, è raggiante.

Ora la sua squadra, che a inizio stagione davano per spacciata e invece naviga 4 punti sopra la zona rossa, ha un’identità e un’anima ed è pronta ad andare a giocarsela pure sabato sera a Milano con l’Inter. A Firenze si consolano con Rossi. «Pepito, Pepito» urla lo stadio e lui ricambia l’affetto salutando e fotografan­do la curva Fiesole. Oggi firmerà il contratto (sino al 2017) davanti a Pradè, il regista dell’operazione, e mercoledì tornerà negli Stati Uniti per completare la riabilitaz­ione. La Fiorentina, ora, deve rialzarsi senza di lui.

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(Ansa) Prima volta Il brasiliano Jonathas brucia Aquilani e segna l’1-0. È il suo primo gol in serie A

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