Milano non decolla, al Forum fa festa pure Cantù
MILANO — Altro che la sera della Befana: quella, semmai, è per Varese che espugna Pesaro ( nonostante l ’ i nf or t uni o di Banks) e si laurea in anticipo campione d’inverno grazie al k.o. di Sassari a Caserta. Al Forum, invece, è stata la notte della civetta. Quante vendette, nel bel derby contro Cantù (76-84), che ha visto Milano alla quinta sconfitta casalinga consecutiva. La vendetta di quelli in cui Milano non ha creduto, a cominciare da coach Trinchieri, ma soprattutto Aradori, cresciuto a Casalpusterlengo insieme a Danilo Gallinari e ieri strepitoso giustiziere delle nuove speranze Armani.
Un killer «minatore», che viene dalla fatica, che sa essere protagonista con 25 punti ottenuti con soli 13 tiri, restando rigorosamente nelle regole della squadra: il contrario di Langford. Perfetto è stato l’esordio per Milano di Marques Green, che sembra già indispensabile alla squadra per non crollare. Insieme a lui Melli (17): gli altri, sepolcri imbianca- ti. La differenza per Cantù l’hanno fatta il collettivo e la distribuzione dei carichi anche tra Markoishvili (19) e un eccellente Brooks. Milano, invece, per essere sicura dell’accesso alle finali della Coppa Italia deve andare a vincere a Brindisi. Dove l’aspetta Piero Bucchi, un altro ex. Il primo atto del derby pare il riassunto delle puntate precedenti della telenovela milanese, con la «summa» dei peccati originali. In attacco, ogni volta, l’Olimpia deve sfondare una linea Maginot, con aggiramenti, aggrovigliamenti, infrazioni di 24 secondi. Alla voce reattività, insomma, arrivano sempre prima i leprotti canturini e Milano, sulla percussione di Aradori, va sotto per 11-20.
Poi cambia tutto. Entrano Mel- li (subito 2/2 da 3) e debutta Green, il trasformista che gioca con la «gonna» alle caviglie, mani da prestigiatore, passaggi d’istinto ripensamenti. Un «antisportivo» a Markoishvili e poco Leunen per Cantù: così Milano dall’ingresso di Green stampa un 14-4 e ribalta (33-26 al 14’). Ma in realtà l’EA7 si avvelena con la solita mela del peccato originale: in meno di un minuto subisce uno 0-7. Tutto da rifare e la Chebolletta all’intervallo presenta il conto: 57-61. Questione di energia pulita: nei primi 20’ Milano conquista 8 rimbalzi contro i 17 di Cantù. Evidentemente è la sera dei 7 sigilli: quando l’EA7 sorpassa per l’ultima volta (64-63 al 33’) è il 7-0 di Markoishvili a ricacciarla all’inferno, dove Aradori completa l’opera. Milano non ha finito i cambiamenti: è in arrivo Mensah-Bonsu, inglese di discendenze ghanesi. Se supererà le visite mediche, sarà arruolato. Basterà per una vera svolta?