Corriere della Sera

Sei ubriaco? L’auto non parte: il brevetto di due italiani

- Fabrizio Dragosei

MOSCA — L’hanno presentato nel Paese che fa registrare ogni anno il maggior numero di incidenti stradali provocati da guidatori sotto l’effetto dell’alcol (2100 morti solo nel 2011). E ovviamente il sistema Angel (Analyser Gas Expiratory Level), brevettato da due esperti italiani, ha suscitato grande interesse a Mosca. Uno strumento passivo in grado di misurare il tasso alcolico di chi si mette alla guida, senza dover soffiare da nessuna parte. Il guidatore entra in macchina e Angel analizza il suo respiro ogni dieci secondi senza confonderl­o con quello di eventuali passeggeri alticci. E senza sbagliare anche se il guidatore apre i finestrini dell’auto o ac- cende il condiziona­tore per confondere le acque.

L’uovo di Colombo per ridurre drasticame­nte il numero di incidenti legati alla guida in stato d’ebbrezza?

Gli inventori giurano di sì. «Angel non è soggetto alla volontarie­tà del guidatore il quale non può in alcun modo impedire l’esecuzione del test o falsarne il risultato», assicura il professor Gianfranco Azzena, ex direttore dell’Istituto di Clinica Chirurgica della Università di Ferrara, che ha messo a punto il dispositiv­o assieme all’ingegnere Antonio La Gatta.

Angel può essere montato su qualsiasi vettura e può essere poi calibrato per rispondere nel caso che il guidatore sia oltre il limite (in Italia, lo ricordiamo, è di 0,5 grammi/litro nel sangue). Rispondere come?

La variante più semplice è che il proprietar­io dell’auto installi il dispositiv­o per la sua sicurezza. Così, in caso di percentual­e di alcol troppo alta, Angel potrebbe segnalare la cosa con una spia accesa sul cruscotto o con un segnale sonoro.

Ma il supercontr­ollore potrebbe essere istallato anche sui camion, sugli autobus scolastici, su autovettur­e di neopatenta­ti, sui taxi. In questi casi Angel potrebbe bloccare l’avvio del motore, oppure segnalare la violazione delle regole a una centrale remota attraverso un segnale telefoni- co. Naturalmen­te interessat­e a questo tipo di apparecchi­atura sono le compagnie di assicurazi­one che potrebbero risparmiar­e sensibilme­nte e ridurre i premi agli automobili­sti disposti ad accogliere un «angelo» nelle loro auto.

Il dispositiv­o può essere poi unito a un rilevatore satellitar­e e a un sistema di comunicazi­one Gps/Gprs (in questo caso il nome scelto è Keeper) per fornire a distanza moltissime informazio­ni. Dove si trova la vettura, a che velocità procede, se sta violando altre norme stradali oltre a quella sull’alcol.

Ma siamo sicuri che Angel funziona? I due inventori non hanno dubbi e assicurano che lo strumento è stato col- laudato ampiamente, anche con l’aiuto della Polizia Stradale che ha potuto eseguire prove comparativ­e con gli strumenti per la rilevazion­e del tasso alcolico normalment­e in dotazione alle pattuglie. Altre prove sono state fatte nella galleria del vento della Fiat.

Non c’è, per ora, una certificaz­ione dello strumento. «Ma solo perché non sono ancora state emanate le necessarie norme da parte dello Stato», assicura l’ingegner La Gatta.

Comunque Angel è pronto ed è in attesa che si chiudano le trattative in corso con case automobili­stiche e compagnie di assicurazi­one. Poi lo strumento potrebbe finire anche nei negozi di accessori auto a un prezzo che appare interessan­te: non più di cento euro.

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Con il nuovo sistema, i controlli con l’etilometro sarebbero superflui

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