Corriere della Sera

Un’agenda virtuosa per l’auto

- di Maurizio Donelli

Se il buongiorno si vede dal mattino, il 2013 per gli automobili­sti italiani comincia con l’ennesima assurda stangata. Le polizze aumenteran­no mediamente del 5%, le contravven­zioni del 6%, per i pedaggi autostrada­li sono già in vigore aumenti medi del 2,91% che raggiungon­o picchi del 3,47%. Se a questo si aggiunge l’aumento dell’Iva, da luglio, dal 21 al 22 per cento non si può certo immaginare una ripresa del mercato. Solo nell’ultimo anno (dati ACI) la benzina è aumentata del 16% ed il costo al chilometro è cresciuto dell’11,3%. L’assicurazi­one è aumentata del 3,2%. La somma di questi e altri oneri, nel 2012 ha regalato aumenti complessiv­i pari a 800 euro (praticamen­te la rata di un mutuo) portando la quota annuale media di gestione dell’auto a 3.425 euro. Se anche nel 2013 (e le premesse ci sono tutte) si facessero ulteriorme­nte lievitare questi costi, si andrebbe verso il colpo di grazia per un comparto industrial­e che in un meccanismo virtuoso sarebbe in grado invece di generare un cospicuo gettito fiscale. La presenza dell’ormai ex premier Mario Monti all’inaugurazi­one dello stabilimen­to Fiat di Melfi si spera sia un importante segnale di attenzione verso l’intero settore, rappresent­ato non solo dal costruttor­e nazionale. L’augurio è che ora, a governo ricostitui­to, qualsiasi forza politica prevalga, si mettano in agenda interventi decisivi, tesi a salvare migliaia di posti di lavoro.

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