Corriere della Sera

Il Papa ai giovani: dovete imparare ad andare controcorr­ente

L’esortazion­e ai giovani: fate ogni giorno un gesto d’amore

- Di GIAN GUIDO VECCHI

CITTÀ DEL VATICANO — «Il Signore ci dà il coraggio di andare controcorr­ente. Sentite bene, giovani: andare controcorr­ente! Questo fa bene al cuore, ma ci vuole il coraggio per andare controcorr­ente e Lui ci dà questo coraggio».

Francesco usa un linguaggio diretto ed efficace, «scommettet­e sui grandi ideali, sulle cose grandi!», alla messa per i cresimandi in piazza San Pietro ci sono centomila fedeli e tra essi tantissimi ragazzi, come la maggioranz­a dei 44 arrivati da tutto il mondo per ricevere la cresima dal Papa. E alla fine, quando Bergoglio esclama: «Spalanchia­mo la porta della nostra vita alla novità di Dio!», i suoi accenti ricordano la celebre frase di Wojtyla all’inizio del suo pontificat­o, il 22 ottobre 1978 («Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo!») e il clima entusiasta è già da Giornata mondiale della gioventù.

Il primo Papa sudamerica­no si prepara alla Gmg di Rio de Janeiro, dal 23 al 28 luglio, e le parole di questi giorni già ne annunciano stile e contenuti: «Noi cristiani non siamo scelti dal Signore per cosine piccole, andate sempre al di là, verso le cose grandi. Giocate la vita per grandi ideali, giovani!». Anche nell’ultima udienza, mercoledì, aveva scandito: «A voi, che siete all’inizio del cammino della vita, chiedo: avete pensato ai talenti che Dio vi ha dato? Avete pensato a come potete metterli al servizio degli altri? Non sotterrate i talenti! Scommettet­e su ideali grandi, quegli ide- ali che allargano il cuore, quegli ideali di servizio che renderanno fecondi i vostri talenti».

Ieri ha ricordato che «la novità di Dio non assomiglia alle novità mondane, che sono tutte provvisori­e, passano e se ne ricerca sempre di più», e ripetuto l’esortazion­e ad avere un «animo grande»: «Che bello se ognuno di voi alla sera potesse dire: oggi a scuola, a casa, al lavoro, guidato da Dio, ho compiuto un gesto di amore verso un mio compagno, i miei genitori, un anziano! Che bello!».

L’altro giorno, del resto, Francesco ha inviato un tweet che potrebbe diventare uno slogan per Rio, «cari gio-

Twitter e Santa Sede Anche la Segreteria di Stato e l’Ufficio delle celebrazio­ni liturgiche pontificie debuttano su Twitter

vani, non sotterrate i talenti, i doni che Dio vi ha dato! Non abbiate paura di sognare cose grandi!», il profilo @Pontifex in nove lingue ha già raggiunto i sei milioni di followers e Twitter sta diventando un canale di comunicazi­one sempre più prezioso. Da ultimo perfino la Segrete- ria di Stato (@ TerzaLoggi­a) e l’Ufficio delle celebrazio­ni liturgiche pontificie (@ UCEPO) hanno debuttato sul sito di microblogg­ing, aggiungend­osi al pontificio Consiglio per i laici (@ proLaicis), il dicastero per le Comunicazi­oni sociali (@ PCCS_VA), l’Osservator­e Romano (@ oss_romano) e Radio Vaticana con gli altri media (@ news_va_it).

I «tweet» di Francesco, come nel caso di Benedetto XVI che li inaugurò, riprendono per lo più frasi di discorsi ufficiali. Talvolta però sono inediti, come il messaggio di preghiera mandato in inglese subito dopo il crollo della fabbrica in Bangladesh, una tragedia sulla quale il Papa — che da ragazzo lavorò in fabbrica — è tornato ieri al Regina Coeli: «Rivolgo dal profondo del cuore un forte appello affinché sia sempre tutelata la dignità e la sicurezza del lavoratore».

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(Afp/fabi) L’abbraccio Il papa tra la folla dei centomila fedeli che ieri in piazza San Pietro hanno seguito la messa per i cresimandi

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