Corriere della Sera

Vendola: non è colpa di chi dissente Ma è polemica sull’antipoliti­ca

Letta: ognuno faccia il proprio dovere. Grillo: folle gesto di violenza

- M.antonietta Calabrò

ROMA — «È il momento in cui ognuno deve fare il proprio dovere senza rinfocolar­e polemiche», ha detto ieri sera il premier Enrico Letta, al termine di una giornata che doveva essere di speranza ma che è stata insanguina­ta dagli spari di Palazzo Chigi e dai botta e risposta sui motivi del gesto di Luigi Preiti. E se il neoministr­o dell’Interno, Angelino Alfano, ha parlato di «un tragico gesto criminale di un disoccupat­o», aggiungend­o che l’aggressore «voleva suicidarsi» («ma non c’è riuscito perché aveva finito il caricatore») il legame tra dissenso, disagio e violenza che per quasi vent’anni ha tenuto con il fiato sospeso l’Italia della prima Repubblica è tornato, in forme diverse, ad agitare la politica. Il primo a puntare il dito e accusare è stato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Sembra l’opera di uno squilibrat­o che molto probabilme­nte ha agito in modo isolato», ha detto, ma poi ha aggiunto senza fare sconti: «Ma se per mesi si inveisce contro il palazzo, prima o poi un pazzo esce fuori... Attenzione perché ci sono dei rischi seri, la politica deve dare un segnale chiaro al Paese. Basta con questa violenza verbale che può mettere pistole in mano ai folli». Alla domanda: «Si riferisce al Movimento 5 Stelle?», Alemanno ha replicato seccamente: «Non mi riferisco a nessuno».

Ma i grillini capiscono immediatam­ente di essere finiti nel mirino e arriva subito un comunicato dei capigruppo Crimi e Lombardi. «A nome di tutti i parlamenta­ri del Movimento 5 Stelle esprimiamo

Alemanno «Ma se per mesi si inveisce contro il palazzo, prima o poi un pazzo esce fuori» Walter Veltroni «Chiamare in causa per il clima il Movimento 5 Stelle è errore grave e strumental­izzazione»

la nostra ferma condanna per il folle gesto di violenza... La democrazia non accetta violenza». Poi lo stesso Beppe Gr i l l o i n t e r v i e n e s u l s u o blog: «Ci discostiam­o da questa onda che spero finisca lì perché il nostro Movimento non è assolutame­nte violento. Noi raccogliam­o firme ai banchetti, facciamo referendum e leggi popolari. Piena solidariet­à alle forze dell’ordine e speriamo che sia un episodio isolato e rimanga tale». E tutti i commenti che «inneggiano» al gesto di Preiti vengono cancellati.

Il Pd manifesta grande preoccupaz­ione con Emanuele Fiano: «Abbassare i livelli di tensione che la crisi economica, sociale e istituzion­ale ha già alimentato». Walter Veltroni tronca ogni legame tra dissenso e violenza: «Chiama- re in causa per il clima il Movimento 5 Stelle è un errore grave e una strumental­izzazione». Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, risponde «alle polemiche innescate da esponenti Pdl sulla sparatoria di stamani» (oltre Alemanno, intervengo­no sulla stessa lunghezz a d’ onda Gasparri e Brunetta e Ignazio Larussa di FdI): «Un disperato o pazzo spara ed è tutta colpa di chi dissente, di chi non si piega all’inciucio... Non sentite puzzetta di regime? #palazzochi­gi"» . Poi ancora Vendola scrive: «Un augurio di pronta guarigione ai carabinier­i feriti. Guai a cedere alla violenza, sempre».

Il presidente della Camera, Laura Boldrini, che proviene dalle file di Sel, esprime «vicinanza e solidariet­à» ai carabinier­i feriti nella sparatoria davanti a Palazzo Chigi e sottolinea che «la violenza, per grave che sia la crisi, non deve e non può mai essere considerat­a tra le opzioni percorribi­li per la soluzione dei problemi». Poi, nel pomeriggio, parla della sua preoccupaz­ione per le condizioni del ferito più grave, e torna a commentare su Facebook, sottolinea­ndo come «quella della follia sia una scorciatoi­a troppo facile e troppo comoda». «Sulla crisi — invece — le istituzion­i e la politica devono, dobbiamo tornare ad intervenir­e e dare risposte quanto prima, anche perché in più di un caso, lo stiamo vedendo con frequenza crescente, la crisi trasforma le sue vittime in carnefici». Il Presidente del Senato, Piero Grasso, invita a rispondere «con fatti concreti».

Parla di «un fatto tragico» e di «un grande monito per il mondo della politica» il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco.

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Polizia scientific­a I rilievi sul lato di piazza Colonna dove sono stati esplosi i colpi di pistola che hanno ferito i militari (Proto)
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