Obama al premier: lavoreremo insieme
MILANO — Le «calorose congratulazioni» del presidente Usa Barack Obama, il «pieno appoggio» della Ue, e gli «auguri di successo» formulati dal presidente francese François Hollande. Nel giorno del giuramento, il neopresidente del Consiglio Enrico Letta e il suo nuovo governo hanno incassato gli apprezzamenti e il sostegno di alcuni dei principali partner internazionali. Il primo, in ordine temporale, è stato il presidente permanente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. Il quale ha rivolto a Letta le più «vive congratulazioni». Poco dopo è arrivato il messaggio della Casa Bianca con il quale Obama si è congratulato «calorosamente» con Letta evidenziando che aspetta «impazientemente di lavorare con lui e il presidente Napolitano affinché siano promossi gli scambi commerciali, la creazione di posti di lavoro e la crescita economica su entrambe le sponde dell’Atlantico». Di Letta «buon amico fidato degli Usa» ha parlato poi il segretario di Stato John Kerry. E la storica «amicizia» tra Italia e Francia è stata poi evocata da Hollande nel suo messaggio di congratulazioni. Il presidente francese ha rivolto a Letta e al suo governo i suoi «auguri di successo per la missione che gli è stata affidata» in circostanze «particolarmente difficili». L’Eliseo ha quindi ricordato che «Italia e Francia sapranno coniugare gli sforzi, in nome della loro amicizia, per riuscirci»
La notizia della sparatoria davanti a Palazzo Chigi, dei due carabinieri feriti, del panico a piazza Colonna, dell’immediato fermo di Luigi Preiti arriva in tempo reale allo staff del presidente Napolitano quando il giuramento del governo Letta è cominciato da una manciata di minuti. Si discute rapidamente dietro la porta del Salone delle Feste e al piano superiore, dove si seguono le tv e si leggono le agenzie. Scattano due procedure. La prima è l’allarme rosso dentro e fuori il Quirinale: non solo c’è il presidente della Repubblica ma addirittura il nuovo governo al completo, le famiglie dei ministri e centinaia di normali cittadini per la giornata di apertura al pubblico che la presidenza non ha voluto sospendere. Nella Cappella Paolina c’è persino un concerto (Mahler, Fauré) in diretta su Raitre. Il pericolo può essere enorme. Il piazzale esterno viene sgomberato.
Seconda procedura: come avvisare Napolitano e Letta. La Sovrintendenza centrale dei Servizi di sicurezza del Quirinale, affidata al prefetto Giulio Cazzella, mette a fuoco poco dopo di cosa si tratta: un gesto solitario. Si decide di andare avanti con la cerimonia. Ecco perché, per alcuni minuti, gli italiani che seguono la nascita del governo Letta in tv vedono su molte emittenti una doppia realtà raccontata su un video sdoppiato: il giuramento e i sorrisi da una parte, l’ansia e la piazza macchiata di sangue dall’altra.
Il primo a sapere, immediatamente dopo aver giurato, è il nuovo titolare dell’Interno, Angelino Alfano. Dall’ufficio stampa del Quirinale gli mostrano la notizia sullo smartphone. Sbianca. Ma decide di restare al suo posto, proprio perché il quadro è già chiaro. Ma è probabile che sappia già qualcosa Flavio Zanonato, neotitolare dello Sviluppo economico: continua a consultare il suo cellulare. Appena finita la cerimonia, tocca a Giovanni Matteoli, ora alla guida dell’ufficio stampa del Quirinale dopo l’addio di Pasquale Cascella, portare una sintesi scritta al presidente Napolitano che si ferma per tre, quattro lunghissimi secondi. Dario Franceschini ha appena saputo tutto e si avvicina a Enrico Letta. Che resta immobile, quasi impietrito.
È Napolitano a dare il segnale che bisogna concludere il rito con calma e rapidità. Convoca la pattuglia delle donne ministro, attira l’attenzione di Letta, scattano i flash: a sinistra Josefa Idem (pantaloni grigi, giacca lunga scura e camicia di seta color crema), poi Anna Maria Cancellieri (in scuro, pantaloni e giacca lunghissima, perle bianche