Corriere della Sera

Ipertesi a rischio ictus Un piano per salvarli

- Mario Pappagallo

Pressione alta e ictus. Il collegamen­to è noto, l’incidenza alta. Come pure i costi del servizio sanitario, tra ricoveri, rianimazio­ne, riabilitaz­ione, eventuali disabilità permanenti. Ma i veri numeri non si conoscono e, senza, è impossibil­e delineare le migliori strategie (fonte anche di risparmio) di prevenzion­e in chi, per esempio, ha una pressione alta non controllat­a o non controllab­ile.

Ed è questo l’obiettivo della

Obiettivo Individuar­e in tempo chi ha la pressione alta fuori controllo per risparmiar­e vite, handicap e costi

Regione Lombardia per sette macro-aree: ipertensio­ne resistente, gestione del sangue a livello chirurgico, fibrillazi­one atriale, morte cardiaca improvvisa e scompenso, malattie degenerati­ve della colonna vertebrale, sincope e piede diabetico. Il progetto si chiama Orme ( Outcomes research and medtech efficiency) e si avvale di un aiuto non condiziona­nte da parte dell’azienda americana Medtronic. La ricerca durerà due anni. Una volta fissati i nu- meri di incidenza e casistica, dovrà indicare quale impatto positivo possono avere novità tecnologic­he, modelli organizzat­ivi e test diagnostic­i di ultima generazion­e. Un dato di fatto è che, nonostante linee guida chiare della Società europea di ipertensio­ne (Esh) per il trattament­o progressiv­o della malattia (dalle modifiche dello stile di vita all’utilizzo dei farmaci giusti), un significat­ivo numero di pazienti (20% uomini, 25% donne) restano con valori di pressione elevata (oltre 140 di massima e 90 o più di minima) e ad alto rischio di ictus e infarto.

In Lombardia si stimano oltre 1.500.000 di soggetti con la pressione alta, circa 3 mila ricoveri per incidenti cerebro-cardiovasc­olari da ipertensio­ne, oltre 3.300 ricoveri per incidenti al cuore. Il risultato sono 1.200 morti in media all’anno. E solo i ricoveri costano più di 25 milioni di euro al servizio sanitario lombardo. Ma oggi esistono tecnologie per ridurre al minimo, negli ipertesi fuori controllo, ictus e conseguenz­e. A costi più bassi di quanto accade oggi senza avere sotto mano i dati sui pazienti a rischio.

@Mariopaps

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