Ipertesi a rischio ictus Un piano per salvarli
Pressione alta e ictus. Il collegamento è noto, l’incidenza alta. Come pure i costi del servizio sanitario, tra ricoveri, rianimazione, riabilitazione, eventuali disabilità permanenti. Ma i veri numeri non si conoscono e, senza, è impossibile delineare le migliori strategie (fonte anche di risparmio) di prevenzione in chi, per esempio, ha una pressione alta non controllata o non controllabile.
Ed è questo l’obiettivo della
Obiettivo Individuare in tempo chi ha la pressione alta fuori controllo per risparmiare vite, handicap e costi
Regione Lombardia per sette macro-aree: ipertensione resistente, gestione del sangue a livello chirurgico, fibrillazione atriale, morte cardiaca improvvisa e scompenso, malattie degenerative della colonna vertebrale, sincope e piede diabetico. Il progetto si chiama Orme ( Outcomes research and medtech efficiency) e si avvale di un aiuto non condizionante da parte dell’azienda americana Medtronic. La ricerca durerà due anni. Una volta fissati i nu- meri di incidenza e casistica, dovrà indicare quale impatto positivo possono avere novità tecnologiche, modelli organizzativi e test diagnostici di ultima generazione. Un dato di fatto è che, nonostante linee guida chiare della Società europea di ipertensione (Esh) per il trattamento progressivo della malattia (dalle modifiche dello stile di vita all’utilizzo dei farmaci giusti), un significativo numero di pazienti (20% uomini, 25% donne) restano con valori di pressione elevata (oltre 140 di massima e 90 o più di minima) e ad alto rischio di ictus e infarto.
In Lombardia si stimano oltre 1.500.000 di soggetti con la pressione alta, circa 3 mila ricoveri per incidenti cerebro-cardiovascolari da ipertensione, oltre 3.300 ricoveri per incidenti al cuore. Il risultato sono 1.200 morti in media all’anno. E solo i ricoveri costano più di 25 milioni di euro al servizio sanitario lombardo. Ma oggi esistono tecnologie per ridurre al minimo, negli ipertesi fuori controllo, ictus e conseguenze. A costi più bassi di quanto accade oggi senza avere sotto mano i dati sui pazienti a rischio.
@Mariopaps
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