Corriere della Sera

IN QUELLE FRASI L’ECO DI JOBS (E DI WOJTYLA)

- Di LUIGI ACCATTOLI

«P arla

come Steve Jobs», è stato detto. «Ma anche come Wojtyla», hanno segnalato altri. Il fatto è che l’oratoria di Papa Francesco non ha modelli e si affida all’istinto, specie quando parla ai giovani. Fa pensare a Jobs («Siate affamati, siate folli») perché invita a non accontenta­rsi: «Andate sempre al di là, verso le cose grandi» ha detto ieri. Ma più chiaro e letterale, sempre ieri, è stato il richiamo a Wojtyla («Spalancate le porte a Cristo») quando ha detto: «Spalanchia­mo la porta della nostra vita alla novità di Dio». Più volte ha già usato anche l’altro motto wojtyliano dell’antipaura: «Non abbiate paura di sognare cose grandi» aveva detto mercoledì ai ragazzi. Più tipico suo è l’invito alla folla perché si faccia sentire. «Non sento» aveva detto l’altra domenica mentre piegava con la mano l’orecchio e attendeva la risposta dei giovani a una sua domanda sulla «chiamata» che può venire da Dio. E poco dopo li esortava a «gridare forte» il nome di Gesù. Il Papa migliore è sempre quello che improvvisa, Francesco lo sa e infatti le chiamate alla folla le formula staccando l’occhio dai fogli e puntando la mano verso gli uditori. Si direbbe che senta il bisogno che la folla gli risponda. E ancor più quando non è a una folla che si rivolge ma a poche persone, come per la «lavanda dei piedi» nel carcere di Casal del Marmo, quando pareva non si decidesse a lasciare quei ragazzi destinati a rientrare nelle celle: «Avanti, eh? E non lasciatevi rubare la speranza, capito? Sempre con la speranza, avanti! Grazie».

www.luigiaccat­toli.it

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy