Corriere della Sera

L’intervista

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In estate sarà in tour in Italia: oggi ho ancora più energia e passione di un tempo

«Trovala gente della mia età, con la mia disposizio­ne di spirito, la mia energia, trovala»: l’intervista parte con una sfida. E 65enni come lui, dopo una vita del genere, sono merce rara. Già, eterno Carlos Santana, pronto a tornare in Italia (il 5 luglio a Piazzola sul Brenta, Padova; il 26 a Milano e il 27 a Roma).

E che Carlos, solitament­e pacioso hippy, a questo giro sia un po’ più fumantino, non lo si capisce solo dal tono, per carità, sempre placido in quello spagnolo che sa di Rio Grande, ma da quello che dice: «Bisogna sempre dire la verità, anche a costo di risultare impopolari». Ecco, la prima verità è che Santana, dopo la cavalcata commercial­e degli album degli ultimi vent’anni, è tornato allo strumental­e, la chitarra protagonis­ta come ai bei tempi di inizio carriera. Con l’ultimo disco del 2012 «Shape shifter », cambio di forma. Perché?

«Ho 65 anni, posso suonare con Paco De Lucia, Andrea Bocelli, Wayne Shorter, i Metallica o Lady Gaga. Dio mi ha dato una chiave per aprire i cuori, ho accontenta­to tanti cantanti. E ho scritto molte canzoni strumental­i che negli ultimi dischi non sono entrate. Ebbene, le ho prese e mi sono fatto un regalo».

65 anni, già: non è l’età in cui bisognereb­be godersi i nipoti?

«Ma no. Oggi sento più energia, più qualità, più passione, non so quanti anni ho, non sento il peso del tempo. La mia mente non è programmat­a per gli aggettivi "noioso", "stanco", "affaticato", queste parole non significan­o niente».

Ieri. Woodstock, il «suo» Festival: è scomparso Richie Havens.

«Mio fratello Richie era un guerriero, uno che ebbe il coraggio di cantare una canzone come "Freedom" al tempo del Vietnam e delle Black Panthers di fronte a 500.000 persone. Ora è con Janis Joplin, Jimi Hendrix e Alvin Lee dei Ten Years After, un altro di Woodstock che se ne è andato da poco. Io sono qui a rappresent­arli grazie a Dio. Pochi hanno la nostra energia. Noi eravamo leoni e avevamo sempre molta fame».

Veniamo alla musica d’oggi. Un fenomeno come Psy, ad esempio: metti un video su YouTube e diventi

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