Corriere della Sera

Il commento

La Fiorentina è bella ma il Milan di Allegri ha forza e struttura

- MARIO SCONCERTI

Juve finisce di vincere il campionato battendo un Torino esausto e forse ormai sbagliato. Nessuno porta il pallone avanti, il gioco è tutto sull’estro laterale di Cerci e Santana, troppo poco per dare pensiero alla Juve. Sono comunque margini di sentimento finali in un campionato che non è mai davvero esistito. Ci si è chiesti per mesi chi fosse l’anti Juve, ora sappiamo che nemmeno esisteva. Nessuno è mai arrivato vicino, la Juve ha fatto corsa a sé. Bellissima è stata finora la Fiorentina. Montella ha avuto i giocatori all’inizio di agosto. Venti giorni dopo giocava già così. La sorpresa più grossa è Cuadrado, la crescita più forte quella di Lijaic, 7 reti nel girone di ritorno, un destro che mette il pallone dove vuole. Si parla molto di Jovetic, ma è mancato proprio lui a questa squadra. Montella è un piccolo Zeman che indovina le sostituzio­ni e all’occorrenza cambia gioco. Il Milan ha fatto fatica, alla fine ha tirato fuori perfino una partita spettacola­re. Ha deciso Pazzini che sale a 15 reti nella stagione, l’uomo che andava a ogni costo sostituito. Nel complesso un Milan distratto e possente. Non credo possa perdere il terzo posto, ma ha lasciato alla Fiorentina 5 punti nelle ultime partite. È più forte fisicament­e, non nel gioco. Ha più struttura e abitudine alla rissa. Quando si parla dell’insufficie­nza italiana in Europa bisognereb­be ricordare anche la differenza fra italiane. La Fiorentina prende meno della metà del Milan in diritti televisivi, deve cioè usare il doppio della scienza. E chiude i bilanci in attivo. Berlusconi rilancia adesso Seedorf nella piccola illusione che il risultato magro dipenda dal suo tecnico. Non è così. Allegri ha gestito al meglio una squadra che non c’era e che ha messo insieme solo lui. Questo non toglie che Seedorf diventerà probabilme­nte un grande allenatore. Ma con i grandi giocatori, non con questa squadra, buona e normale. L’Inter ha raggiunto la pace dei risultati. Stramaccio­ni non parla più di calcio ma solo di un futuro che non ha conquistat­o. Se evita di discutersi è inutile anche il fallimento. Leonardo è una buona idea, il resto è nelle mani di Moratti, se vuole spendere o meno. Passa come una idea geniale vendere una parte della società. Come se l’Inter fosse un’azienda normale. Quale azienda normale avrebbe rimesso tutti i soldi che ha perso Moratti? Vendere significa far entrare altri. Chi e perché? Con quali diritti e quali forze? È strano nessuno se lo chieda.

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