Il commento
La Fiorentina è bella ma il Milan di Allegri ha forza e struttura
Juve finisce di vincere il campionato battendo un Torino esausto e forse ormai sbagliato. Nessuno porta il pallone avanti, il gioco è tutto sull’estro laterale di Cerci e Santana, troppo poco per dare pensiero alla Juve. Sono comunque margini di sentimento finali in un campionato che non è mai davvero esistito. Ci si è chiesti per mesi chi fosse l’anti Juve, ora sappiamo che nemmeno esisteva. Nessuno è mai arrivato vicino, la Juve ha fatto corsa a sé. Bellissima è stata finora la Fiorentina. Montella ha avuto i giocatori all’inizio di agosto. Venti giorni dopo giocava già così. La sorpresa più grossa è Cuadrado, la crescita più forte quella di Lijaic, 7 reti nel girone di ritorno, un destro che mette il pallone dove vuole. Si parla molto di Jovetic, ma è mancato proprio lui a questa squadra. Montella è un piccolo Zeman che indovina le sostituzioni e all’occorrenza cambia gioco. Il Milan ha fatto fatica, alla fine ha tirato fuori perfino una partita spettacolare. Ha deciso Pazzini che sale a 15 reti nella stagione, l’uomo che andava a ogni costo sostituito. Nel complesso un Milan distratto e possente. Non credo possa perdere il terzo posto, ma ha lasciato alla Fiorentina 5 punti nelle ultime partite. È più forte fisicamente, non nel gioco. Ha più struttura e abitudine alla rissa. Quando si parla dell’insufficienza italiana in Europa bisognerebbe ricordare anche la differenza fra italiane. La Fiorentina prende meno della metà del Milan in diritti televisivi, deve cioè usare il doppio della scienza. E chiude i bilanci in attivo. Berlusconi rilancia adesso Seedorf nella piccola illusione che il risultato magro dipenda dal suo tecnico. Non è così. Allegri ha gestito al meglio una squadra che non c’era e che ha messo insieme solo lui. Questo non toglie che Seedorf diventerà probabilmente un grande allenatore. Ma con i grandi giocatori, non con questa squadra, buona e normale. L’Inter ha raggiunto la pace dei risultati. Stramaccioni non parla più di calcio ma solo di un futuro che non ha conquistato. Se evita di discutersi è inutile anche il fallimento. Leonardo è una buona idea, il resto è nelle mani di Moratti, se vuole spendere o meno. Passa come una idea geniale vendere una parte della società. Come se l’Inter fosse un’azienda normale. Quale azienda normale avrebbe rimesso tutti i soldi che ha perso Moratti? Vendere significa far entrare altri. Chi e perché? Con quali diritti e quali forze? È strano nessuno se lo chieda.