Fiorentina formato Champions La Samp si arrende e ora trema
Ljajic segna, crea assist e non fa pace con Delio Rossi
Gelo tra ex litiganti Dopo i ceffoni del tecnico di un anno fa, il serbo: «Nessun chiarimento fra di noi»
GENOVA — Ha ragione Montella, «comunque vada sarà un successo», perché l’annata in corso della sua Fiorentina va catalogata già così com’è fra quelle fauste, tanto per i risultati fin qui ottenuti (61 punti, 65 gol, 6 vittorie nelle ultime 8) quanto per le modalità attraverso le quali quei risultati sono arrivati, esprimendo forse il calcio più entusiasmante d’Italia, di certo il più europeo. Premesso questo, ci sono almeno 25 milioni di buoni motivi (leggi euro) per preferire un viaggio in Europa sul treno dei signori — la Champions — rispetto al vagone di seconda classe — l’Europa League — e la Fiorentina lo sa. Ieri l’ha ricordato anche a una Sampdoria ritrosa e mollacciona, maltrattata con un sacrosanto 3-0 a domicilio maturato già al tramonto del primo tempo, chiuso dai viola avanti di due gol grazie a Cuadrado e Ljajic. Formidabili entrambe le segnature: destro squassante da 30 metri del colombiano al 36’, malefica serpentina del serbo cinque minuti più tardi, per la rabbia del tecnico doriano Rossi, che il 2 maggio di un anno fa, Esultanza con «dedica» per il serbo della Fiorentina Adem Ljajic, autore del 2-0 e dell’assist
del 3-0 per Aquilani quando allenava la Fiorentina, lo prese a ceffoni in panchina e fu pertanto licenziato. A proposito: la famosa stretta di mano rappacificatrice non c’è stata, almeno non c o r am populo, non in pubblico. «No, tra noi nessun chiarimento» taglierà corto il ragazzo a fine duello. Si diceva dei gol. Fin lì la trovata tattica di Rossi aveva retto, non bene , ma a v e v a r e t t o : v i a i l 3-5-2 abituale, ecco un poco convincente 4-4-2 con il chiaro intento di attutire la forza d’urto del tridente avversario attraverso due marcature vintage, Mus t a f i a u o mo s u Ljajic e Berardi incollato a Cuadrado. La Samp finiva presto all’angolo come un pugile suonato e fatalmente destinato a finire per terra. E infatti. Nella ripresa, ravvedutosi, l’allenatore di casa cercava di riaggiustare la situazione levando un centrocampista invisibile, Estigarribia, per il più rapido Eder, elemento che fa dell’esplosività la sua arma vincente.
Non stavolta, però. A quel punto la Fiorentina proseguiva nel sequestro coatto della boccia, come sta facendo da otto mesi a questa parte, arrivando addirittura a far saltare i nervi a Gastaldello, uomo abitualmente pacifico, ieri alla sua 200ª in A, che poi si scuserà per la figuraccia («ho commesso un fallaccio, l’arbitro ha fatto bene a cacciarmi»). Il tris arrivava a metà tempo con Aquilani, pronto a girare in rete un assist ancora dell’incontenibile Ljajic. Il 3-0 ci sta tutto, lo testimoniano anche le statistiche: 63 per cento di possesso palla, 8 corner a 3, 6 tiri in porta a 2, tutto a favore dei viola. Insomma, un dominio. «È vero, dopo gennaio si è rotto qualcosa, dobbiamo tornare a sporcarci le mani», ha ammesso Rossi. I suoi non vincono da
Previsione L’allenatore della Viola: «Il nostro percorso è stato più veloce del previsto, difficile confermarci»
due mesi, poi 4 k.o. e 3 pareggi: definirla regressione è un eufemismo. E occhio alla zona r e t r o c e s s i o ne, l o nt a na adesso la miseria di 6 punti. Di tutt’altro umore Montella, il quale sembra però mandare un chiaro messaggio al club in chiave mercato: «Il nostro percorso è stato più veloce del previsto, sarà difficile per noi mantenere l ’ a nno prossimo lo stesso profilo. La Champions? Ci crediamo». Sei ore più tardi arriverà il controsorpasso del Milan. È vero, comunque vada sarà un successo. Ma per acchiappare il treno dei signori restano ancora quattro fermate.