Corriere della Sera

Fiorentina formato Champions La Samp si arrende e ora trema

Ljajic segna, crea assist e non fa pace con Delio Rossi

- DAL NOSTRO INVIATO Una giornata speciale Carlos Passerini

Gelo tra ex litiganti Dopo i ceffoni del tecnico di un anno fa, il serbo: «Nessun chiariment­o fra di noi»

GENOVA — Ha ragione Montella, «comunque vada sarà un successo», perché l’annata in corso della sua Fiorentina va catalogata già così com’è fra quelle fauste, tanto per i risultati fin qui ottenuti (61 punti, 65 gol, 6 vittorie nelle ultime 8) quanto per le modalità attraverso le quali quei risultati sono arrivati, esprimendo forse il calcio più entusiasma­nte d’Italia, di certo il più europeo. Premesso questo, ci sono almeno 25 milioni di buoni motivi (leggi euro) per preferire un viaggio in Europa sul treno dei signori — la Champions — rispetto al vagone di seconda classe — l’Europa League — e la Fiorentina lo sa. Ieri l’ha ricordato anche a una Sampdoria ritrosa e mollaccion­a, maltrattat­a con un sacrosanto 3-0 a domicilio maturato già al tramonto del primo tempo, chiuso dai viola avanti di due gol grazie a Cuadrado e Ljajic. Formidabil­i entrambe le segnature: destro squassante da 30 metri del colombiano al 36’, malefica serpentina del serbo cinque minuti più tardi, per la rabbia del tecnico doriano Rossi, che il 2 maggio di un anno fa, Esultanza con «dedica» per il serbo della Fiorentina Adem Ljajic, autore del 2-0 e dell’assist

del 3-0 per Aquilani quando allenava la Fiorentina, lo prese a ceffoni in panchina e fu pertanto licenziato. A proposito: la famosa stretta di mano rappacific­atrice non c’è stata, almeno non c o r am populo, non in pubblico. «No, tra noi nessun chiariment­o» taglierà corto il ragazzo a fine duello. Si diceva dei gol. Fin lì la trovata tattica di Rossi aveva retto, non bene , ma a v e v a r e t t o : v i a i l 3-5-2 abituale, ecco un poco convincent­e 4-4-2 con il chiaro intento di attutire la forza d’urto del tridente avversario attraverso due marcature vintage, Mus t a f i a u o mo s u Ljajic e Berardi incollato a Cuadrado. La Samp finiva presto all’angolo come un pugile suonato e fatalmente destinato a finire per terra. E infatti. Nella ripresa, ravvedutos­i, l’allenatore di casa cercava di riaggiusta­re la situazione levando un centrocamp­ista invisibile, Estigarrib­ia, per il più rapido Eder, elemento che fa dell’esplosivit­à la sua arma vincente.

Non stavolta, però. A quel punto la Fiorentina proseguiva nel sequestro coatto della boccia, come sta facendo da otto mesi a questa parte, arrivando addirittur­a a far saltare i nervi a Gastaldell­o, uomo abitualmen­te pacifico, ieri alla sua 200ª in A, che poi si scuserà per la figuraccia («ho commesso un fallaccio, l’arbitro ha fatto bene a cacciarmi»). Il tris arrivava a metà tempo con Aquilani, pronto a girare in rete un assist ancora dell’incontenib­ile Ljajic. Il 3-0 ci sta tutto, lo testimonia­no anche le statistich­e: 63 per cento di possesso palla, 8 corner a 3, 6 tiri in porta a 2, tutto a favore dei viola. Insomma, un dominio. «È vero, dopo gennaio si è rotto qualcosa, dobbiamo tornare a sporcarci le mani», ha ammesso Rossi. I suoi non vincono da

Previsione L’allenatore della Viola: «Il nostro percorso è stato più veloce del previsto, difficile confermarc­i»

due mesi, poi 4 k.o. e 3 pareggi: definirla regression­e è un eufemismo. E occhio alla zona r e t r o c e s s i o ne, l o nt a na adesso la miseria di 6 punti. Di tutt’altro umore Montella, il quale sembra però mandare un chiaro messaggio al club in chiave mercato: «Il nostro percorso è stato più veloce del previsto, sarà difficile per noi mantenere l ’ a nno prossimo lo stesso profilo. La Champions? Ci crediamo». Sei ore più tardi arriverà il controsorp­asso del Milan. È vero, comunque vada sarà un successo. Ma per acchiappar­e il treno dei signori restano ancora quattro fermate.

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