Corriere della Sera

Bergonzi sbaglia perché perdona troppo

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fine dei campionati gli arbitraggi, in Italia e in Europa, non brillano per qualità tecnica. Eppure nel corso della stagione, sia all’Uefa che per la serie A, sono state numerose le riunioni tra gli arbitri per conoscere meglio le regole del gioco e le innumerevo­li interpreta­zioni della casistica. Risultati modesti, rendimenti appena sufficient­i, molta disparità nella lettura delle situazioni più frequenti come, per esempio, le entrate sugli avversari per carpire il pallone o il tasso di involontar­ietà sui contatti delle mani-braccia con il pallone. In Italia, in particolar­e, una evidente propension­e a giustifica­re gli interventi tra calciatori e un ricorso diffuso all’assoluzion­e. Nel derby di Torino gli errori più diffusi: persino il guardaline­e Nicoletti, di solito ammirevole, ne ha combinate più d’una. Ferma Vidal, regolare, e lascia andare Pogba, fuorigioco, e sul finire non coglie il fuorigioco di Jonathas, a quattro passi da Buffon, sul quale Bonucci esagera in trattenuta efficace.

Ma Bergonzi è in giornata di perdoni e pur non potendo vedere il fuorigioco di Jonathas, lascia andare, con l’arbi- tro addizional­e De Marco nei pressi, l’intervento falloso di Bonucci. Del resto Bergonzi, per tutta la gara, si era dimostrato di manica larga per le tante irregolari­tà avvenute nelle due aree. Solo Glik ha ottenuto il rosso da doppia ammonizion­e, ma Basha su Peluso con gomito e sangue copioso del bianconero meritava l’espulsione diretta. Una gara finita in tranquilli­tà per merito, malgrado tutto, dei calciatori.

Orsato, in Palermo-Inter, ha gestito i calciatori con autorità mista a bontà, ma non ha perdonato chi ha superato i limiti della minuscola area tecnica di Palermo. Tre tecnici delle due squadre allontanat­i dal campo per qualche centimetro di scarpa. A proposito di centimetri l’assistente Gallioni, allo scadere di Parma-Lazio, ha segnalato il limitato fuorigioco di Kozak, con bravura, gelando l’entusiasmo della panchina laziale.

Massa comincia Milan-Catania consideran­do incolpevol­e il braccio aperto di Legrottagl­ie in area. Dubbi su questa interpreta­zione. E durante la partita decide su molti falli in maniera molto discutibil­e.

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