Webber alla Porsche Raikkonen pronto a salire sulla Red Bull
Lo sgarro di Sebastian Vettel nel Gp della Malesia l’ha convinto che fosse ormai l’ora di compiere questa scelta. Le scuse formali della Red Bull lo hanno persuaso ancora di più, nel senso che sono state accompagnate da una presa di posizione tutto sommato morbida nei confronti dell’«altro», colui che aveva disobbedito alla disposizione della scuderia di non sorpassare il compagno. Così Mark Webber ha definito quanto un’indiscrezione aveva ipotizzato nel fine settimana del Gp della Cina: a fine stagione lascerà la F1 per diventare il pilota di riferimento della Porsche nel Mondiale Endurance che comincerà nel 2014 e che per la casa di Stoccarda segnerà l’arrivo di un prototipo ufficiale LMP1 (Le Mans Prototype).
Mark Webber lascerà la Red Bull a Kimi Raikkonen
Il contratto, pluriennale, è stato firmato nei giorni scorsi dall’australiano; l’annuncio della Porsche e di Webber arriverà giocoforza solo tra qualche mese, però già si comincia a ragionare sullo scenario che si va a determinare. La prima conseguenza è una domanda inevitabile: chi si siederà al posto di Mark il Canguro sulla seconda Red Bull? La risposta è: Kimi Raikkonen. Pure sul passaggio dell’ex ferrarista dalla Lotus al team tricampione del mondo si era vociferato a Shanghai. In questo caso manca il nero su bianco, ma la direzione è quella e verosimilmente non sarà necessario attendere la fine del campionato per assistere all’epilogo della trattativa. Raikkonen è stato rilanciato dalla Lotus dopo il biennio nei rally. Ma, per quanto riconoscente per l’occasione avuta, non ha mancato di sottolineare che la sua seconda vita in F1 deve essere all’insegna delle massime ambizioni. Traduzione: vuole rivincere il titolo iridato, dopo l’exploit del 2007 con la Ferrari.
La Lotus può garantirgli tutto ciò? Apparentemente sì. Bene o male, l’anno scorso Kimi ha concluso al terzo posto ed è stato un incomodo nella lotta tra Vettel e Alonso. Quanto all’annata in corso, la E21 si sta dimostrando competitiva, regolare e di gran qualità. Soprattutto, è capace di sciogliere quel rebus chiamato gestione delle gomme: in quattro Gp sono così giunti una vittoria e due secondi posti con Raikkonen e un terzo posto con Grosjean. Eppure probabilmente non basta per chiudere il cerchio iridato. Non è escluso che il finlandese giudichi la Lotus non all’altezza dei top team sul fronte dello sviluppo della monoposto. E forse ha anche qualche perplessità sulla solidità finanziaria della squadra in proiezione futura, anche perché le competenze del 2012 (era pagato un tot a punto e il raccolto è stato ben più pingue del preventivato) gli sono state liquidate con un ritardo non gradito. Iceman a fine campionato sarà libero, la Red Bull diventa un’occasione nonostante l’ingombrante presenza di Sebastian Vettel. Il vantaggio di Kimi è di essere del tutto indifferente di fronte al fatto di avere a fianco un campionissimo o un comprimario: bada solo ai fatti suoi, senza fare chiasso. È un aspetto positivo per la RB (difficilmente rivedremo i battibecchi che hanno caratterizzato la convivenza tra Vettel e Webber), ma è anche il punto di forza di un pilota che tira dritto per la sua strada. Sebastian scoprirà quanto sarà veloce. E quanto sarà duro stargli davanti.