Corriere della Sera

Tutta potenza e leggerezza Debutta la Jaguar F-type

Struttura in alluminio e motori fino a 500 cavalli

- Saverio Villa

modelleria ai prototipi». Si tratta della Baic C51X e della Faw X80 ( «Alcuni costruttor­i hanno imboccato la strada dell’auto elettrica e ci hanno coinvolti», anticipa Colella. Ma a contare è la nicchia del lusso: «Lavori di "alta sartoria" per cinesi che vogliono la fuoriserie Bertone come da noi negli anni Cinquanta». Design a tutto campo. Bertone in Cina firma anche edifici residenzia­li di fascia alta. E treni, sull’onda del successo del Frecciaros­sa 1000 presentato di recente al Presidente Giorgio Napolitano.

PAMPLONA (Spagna) — «È la Jaguar più importante degli ultimi 50 anni — dice Wayne Darley, Global Product Manager del Marchio britannico — e farà aumentare la nostra redditivit­à in un segmento dove siamo fermi da troppo tempo».

Alla Jaguar non usano mezzi termini quando parlano della F-Type, l’erede della leggendari­a E-Type di Diabolik, un’auto totalmente diversa dalle sorelle: sempre molto potente, ma compatta, leggera (è tutta in alluminio), agilissima e reattiva.

La linea, bella e muscolare, in 4 metri e mezzo trasuda aggressivi­tà senza bisogno di un surplus di alettoni, minigonne e prese d’aria. C’è solo una piccola ala che emerge con discrezion­e dalla coda oltre i 100 km/h e sparisce alle basse velocità.

Nell’abitacolo si sta solo in due e dietro i sedili non c’è posto nemmeno per un piccola borsa morbida, ma neppure il bagagliaio è un prodigio di voracità ed è un peccato, perché la F-Type saprebbe cavarsela molto bene anche nel turismo a medio raggio. L’abitabilit­à, comunque, è buona e il posto di guida calza al conducente come un guanto, facendolo sentire al centro del mondo.

Nonostante il motore e il cambio anteriori, la massa è ripartita uniformeme­nte tra anteriore e posteriore e questo rende la spider manovrabil­issima e genuina.

I propulsori, sovralimen­tati con compressor­e volumetric­o, sono un V6 di 3 litri in versione da 340 o 380 cv e addirittur­a un V8 di 5 litri da 495 cv. Tutti sono abbinati all’ottimo cambio automatico ZF con 8 rapporti e comandi anche al volante. I primi due motori sono magnificam­ente gestibili e creano subito un rapporto di intimità e confidenza col conducente, grazie anche all’efficace «rete di sicurezza» elettronic­a che non diventa mai prevarican­te.

La coppia è tanta fin dai bassi regimi, non si ha mai la sensazione del calcio nella schiena e la progressio­ne è così uniforme che si fatica a valutare l’aumento della velocità. La F-Type da 340 cavalli offre già tutto quanto serve al «pilota» esigente. La sorella da 380 cv è un po’ più corposa ai bassi regimi ed energica a quelli alti, ma intriga sopratutto per il differenzi­ale autoblocca­nte meccanico, le sospension­i adattive e le valvole elettronic­he allo scarico, che le scaldano la «voce» in modo irresistib­ile. Con la V8, poi, il mondo cambia, perché è una specie di «bicicletta» da 500 cv che porta a spasso l’enorme potenza quasi con noncuranza: fa sembrare tutto maledettam­ente semplice e il rischio è proprio quello di prenderla sotto gamba, ritrovando­si oltre i limiti del buonsenso e dei sistemi di sicurezza.

Inevitabil­mente, a questo punto, il termine di riferiment­o diventa la Porsche, che la Jaguar affronta con furbizia, perché infila la F-Type in una «finest r a » di pr e z z i s gombera - da 75.850 a 102.750 euro - che comincia dove finisce la Boxster e finisce dove comincia la 911 Cabrio.

La Jaguar F-Type: è lunga 4 metri e mezzo ed è realizzata tutta in alluminio

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