Corriere della Sera

Per le strade di Oslo sulla Nissan Leaf Il ministro dell’ambiente «È un bene per tutti»

- DAL NOSTRO INVIATO Roberto Iasoni

OSLO (Norvegia) — In Norvegia, l’auto elettrica non paga l’Iva (al 25 per cento): è così che una Nissan Leaf costa meno di una Qashqai. Ma se da queste parti proprio la Leaf è quel fenomeno che è (4.100 esemplari venduti in un anno e mezzo; sesto posto in classifica nel primo trimestre dell’anno) lo si deve anche ai robusti «incentivi» di cui parla Ola Elvestuen, assessore ai Trasporti e all’Ambiente (si noti lo spettacola­re tandem delle deleghe: da noi sarebbe come accostare il diavolo all’acqua santa) di Oslo: «Chi guida un’auto elettrica parcheggia gratis ovunque, entra sempre nelle zone a traffico limitato, accede liberament­e alle corsie preferenzi­ali e ricarica le batterie senza spendere una corona». Privilegi che fanno della Norvegia lo Stato a più alta densità di veicoli elettrici del mondo. Certo, sarà anche il senso civico. Non c’è motivo di contraddir­e Bard Vegar Solhhell, ministro dell’Ambiente, quando spiega che «l’acquisto di un’auto elettrica è sentito dai norvegesi come un investimen­to per tutti: meno rumore, inquinamen­to, emissioni. Un bene per la comunità». Sta di fatto che coscienza e convenienz­a cooperano. Sono le due mani che si lavano a vicenda, e insieme tengono pulita la faccia del regno. In quale altro luogo, dunque, poteva essere lanciata la nuova generazion­e della prima cinque posti con la spina costruita in grande serie? Distinguer­e a colpo d’occhio la «Leaf 2.0» dalla prima è un esercizio degno del «Trova le differenze» della Settimana enigmistic­a. La calandra, gli aerodinami­ci cerchi in lega di 17 pollici: tutto lì. I cambiament­i (un centinaio, dicono) hanno a che fare con la polpa. Alcuni sono stati suggeriti dai clienti: l’interno bianco sostituito con (meno eccentrici) rivestimen­ti scuri e in pelle; la nicchia di ricarica illuminata; il cavo con il blocco antifurto. Il bagagliaio è più grande perché inverter e caricabatt­eria, prima nel baule, sono stati integrati nel motore: dietro ci sono 40 litri in più (e si arriva a 370). Ma il vero salto generazion­ale è nell’autonomia, che passa da 175 a 199 km. Il sistema ha ancora la potenza di 109 cv (80 kW), ma è più efficiente. Il riscaldame­nto, per esempio, assorbe il 70 per cento in meno di energia grazie alla pompa di calore. Altro passo in avanti, il taglio dei tempi di ricarica. Con il sistema a 32 Ampère il «pieno» si fa in quattro ore, contro le otto della ricarica a 16 Ampère e le 12 di quella a 10 Ampère. Costruita a Sunderland (Inghilterr­a), la Leaf è anche più in sintonia con la clientela europea: più spazio (merito dei nuovi sedili anteriori); diversa taratura degli ammortizza­tori (meno soft) e del servosterz­o (meno leggero). Alle modalità di guida D ( drive) ed Eco si è aggiunta la B, che sta per brake (freno) e accentua l’effetto frenante per intensific­are la rigenerazi­one dell’energia. Uno dei punti critici del mercato, al di fuori della Norvegia, è il costo? Nissan abbassa la soglia con la batteria a noleggio. Il listino va da 30.690 euro (o 24.790, affittando la batteria) a 36.090 euro (o 30.190). Il canone mensile dipende dal chilometra­ggio annuo: da 79 euro al mese per 12.500 km a 122 euro per 25mila chilometri.

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Le Maserati Quattropor­te da 330 cv (a sinistra) e la nuova Ghibli, presentate al Salone di Shanghai
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