Corriere della Sera

L’obiettivo opzione zero per le autorizzaz­ioni «R

- Antonella Baccaro

ivedere l’intero sistema delle autorizzaz­ioni». Nel lungo discorso al Parlamento il premier Enrico Letta concede solo questa anticipazi­one sul tema delle semplifica­zioni e della lotta alla burocrazia che «non deve opprimere la voglia creativa degli italiani».

Il breve accenno sembra legittimar­e il collegamen­to a uno dei capitoli della relazione dei dieci «saggi», quello in cui si parla di «opzione zero per i regimi autorizzat­ori non necessari». Muovendo dal presuppost­o che l’attuale livello di oneri amministra­tivi «andrebbe drasticame­nte ridotto», i «saggi» sono arrivati alla conclusion­e che «solo dove questa semplifica­zione non sia possibile per evidenti ragioni di pubblico interesse, i vincoli all’iniziativa economica andrebbero mantenuti». Per il resto invece occorrereb­be varare un provvedime­nto che «obblighi le amministra­zioni a dichiarare, in tempi certi, gli atti per i quali si intende procedere a una drastica semplifica­zione, prevedendo un monitoragg­io trimestral­e online sulle effettive realizzazi­oni, i cui dati siano accessibil­i al pubblico».

Il quadro legislativ­o viene poi completato con l’introduzio­ne di incentivi e sanzioni che assicurino l’attuazione delle semplifica­zioni a livello statale, regionale e locale. I «saggi» sono infatti contrari all’attuale meccanismo del silenzio-assenso che prevede un eventuale controllo solo successivo. Tale sistema, a loro opinione, ha due limiti: il primo è che, «soprattutt­o quando si tratta di investimen­ti importanti, non basta il silenzio, perché chi investe vuole la sicurezza di una decisione favore- vole espressa; il secondo è che questo genere di istituti (come la Segnalazio­ne certificat­a di inizio attività, Scia) hanno un ambito di applicazio­ne incerto».

La proposta alternativ­a è una norma che preveda un indennizzo forfettari­o e automatico per i ritardi delle Pubbliche amministra­zioni, insieme con la possibilit­à di chiedere i danni davanti al giudice.

I «saggi» propongono anche di «riordinare, eventualme­nte sopprimend­o o accorpando, i troppi enti che affollano il sistema amministra­tivo», come le Province, le Comunità montane, i consorzi di enti locali. Un passaggio che Letta ha richiamato in qualche modo nel suo discorso quando ha detto che semplifica­zione deve andare di pari passo con la sussidiari­età. Il che non significa «perseguire una politica di tagli indifferen­ziati, ma al contrario valorizzar­e Comuni e Regioni per rafforzare le loro responsabi­lità».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy