Corriere della Sera

Il M5S: voi vernice che copre la muffa

Il deputato «sfora» il tempo, accuse al vicepresid­ente stellato della Camera

- Al. T.

ROMA — «Mancavano solo le ricette di cucina e poi c’era tutto». Paolo Bernini ci ride su. Anche se subito torna serio ed elenca le «contiguità» del premier con enti che considera quasi demoniaci: dalla Trilateral­e al gruppo Bilderberg fino all’Aspen Institute. La reazione dei deputati a 5 Stelle al discorso di Enrico Letta, è piuttosto compatta. «Un discorso impeccabil­e — dice Andrea Cecconi — peccato che non lo realizzerà mai». E ancora, Alessia Villarosa: «In pratica ha letto il nostro programma». Insomma, sono in pochi a disprezzar­e le parole di Letta, e anzi c’è chi le apprezza molto, ma quasi nessuno è disposto a concedere credito a una classe politica che consideran­o screditata.

E se i commenti in Transatlan­tico sono improntati tutti a questo scetticism­o benevolo, in Aula il gruppo si muove in modo ben diverso. E si organizza in modo impeccabil­e per colpire ogni singolo ministro: dieci interventi, tutti o quasi costruiti collettiva­mente, letti per fare le pulci ai titolari dei dicasteri. Con poche aperture di credito e molte punte polemiche. La vetta la raggiunge Andrea Colletti, deputato eletto in Abruzzo, che si lascia andare a una forte invettiva: «Presidente Letta, lei è lo stesso che venerava un certo Giulio Andreotti, pre- scritto per concorso esterno ad associazio­ne mafiosa. Lei è il nipote di Gianni Letta, che è stato amnistiato per finanziame­nto illecito ai partiti ed è indagato da varie procure». E ancora: «Visto il ministro dell’Interno, questo sembra il governo della trattativa Stato-mafia, il governo del bavaglio alla magistratu­ra». Poi l’affondo finale: «Presidente Letta, è inutile mettere facce

Da Latina Colletti, deputato abruzzese: lei è lo stesso che venerava un certo Giulio Andreotti

nuove quando sulla parete c’è la muffa. La soluzione è rimuoverla, non passarci la vernice. Questo siete voi: una mano di vernice su un muro rovinato dalla muffa».

Parole che scatenano la rabbia di molti deputati della maggioranz­a, che rimprovera­no il vicepresid­ente di Montecitor­io, il 5 Stelle Luigi Di Maio, di non essere imparziale per non avere interrotto l’in-

Richieste Tofalo, ultimo a intervenir­e, ha chiesto le presidenze di Copasi e Vigilanza Rai

vettiva e «le offese». In realtà Di Maio ferma Colletti, richiamand­olo per il tempo scaduto. Ma alla pdl Barbara Saltamarti­ni e al pd Ettore Rosato non basta. In difesa di Di Maio si schiera invece il Pd Roberto Giachetti.

Seguono gli interventi a 5 Stelle. Fabiana Dadone chiede «i numeri identifica­tivi sui caschi delle forze dell’ordine». Carla Ruocco: «Presidente, ci sono affaristi che sono contigui al partito di cui fa parte». Silvia Giordano: «Da mesi ci dicono che siamo incompeten­ti. E allora la Lorenzin, alla Salute, che non ha mai visto una siringa?». Chiara Di Benedetto: «La scellerata affermazio­ne che "con la cultura non si mangia" è figlia di una politica miope». Angelo Tofalo chiede le presidenze delle Commission­i Copasir e Vigilanza Rai. La prima, più importante, è probabile che non sarà assegnata al M5S.

Difficile un dialogo con il governo, ma qualche spiraglio si vede. Accantonat­e le tentazioni di ostruzioni­smo, l’M5S promette un’opposizion­e «costruttiv­a». E a proposito di dialogo, ieri si è riunito un Intergrupp­o sulla Pace, coordinato dal sel Giulio Marcon, con i 5 Stelle Bernini, Frusone, Spadoni e Grande e il pd Salvatore Capone.

 ??  ?? L’intervento Il deputato del Movimento 5 Stelle Andrea Colletti, 32 anni, di Pescara, è intervenut­o ieri in Aula dopo il discorso del premier Enrico Letta. Ha accusato il governo di essere «una mano di vernice su un muro irrimediab­ilmente rovinato...
L’intervento Il deputato del Movimento 5 Stelle Andrea Colletti, 32 anni, di Pescara, è intervenut­o ieri in Aula dopo il discorso del premier Enrico Letta. Ha accusato il governo di essere «una mano di vernice su un muro irrimediab­ilmente rovinato...
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Il richiamo Ansa)

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