Corriere della Sera

Le lacrime di Preiti: voglio vedere mio figlio non so cosa ho fatto

Al legale: non potevo più mantenerlo

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ROMA — Luigi Preiti chiede scusa. Lo farà oggi durante l’interrogat­orio di garanzia al cospetto dei magistrati che indagano sui colpi esplosi dal 50enne contro i carabinier­i di guardia a Palazzo Chigi, domenica mattina. Il «faccia a faccia» con i pm previsto per stamattina potrebbe slittare a seguito della richiesta di convalida del fermo partita solo ieri sera per completare i necessari accertamen­ti su quei minuti che hanno gettato nel panico tutta Italia. Un gesto del quale l’uomo dice ancora di non rendersi conto. «Che cosa ho fatto? Non lo so, non so spiegare», avrebbe ripetuto più volte al difensore nominato d’ufficio, Mauro Deinelli, che è andato a fargli visita in carcere, a Rebibbia.

L’avvocato descrive Preiti come un uomo disperato, che piange e pensa al figlio: gli ha chiesto di fare di tutto per ottenere un permesso ad incontrarl­o. Non lo vede da agosto, ha raccontato il fratello dell’uomo, Arcangelo, che vive ancora in provincia di Alessandri­a, dove anche Preiti si era trasferito e aveva messo su famiglia. E dove ha vissuto per 20 anni prima di ridiscende­re a Rosarno, emigrante di ritorno, muratore senza più lavoro e divorziato. L’ex moglie Ivana Dan, si è detta disposta a portare il figlio, 11 anni, dal padre. La donna, dopo aver confermato il vizio del gioco d’azzardo dell’uomo e aver sostenuto che è stato uno dei motivi della fine del matrimonio, per il gesto dell’ex marito ha parole incredule: «Non ha mai fatto del male né a me, né a nostro figlio. Mai avrei pen- Saranno potenziate le 25 scorte di primo livello, per altissime cariche dello Stato e alcuni ministri Sono le scorte destinate ad alcuni ministri, sottosegre­tari, funzionari di qualche ministero Queste scorte saranno oggetto di verifiche e potrebbero subire alcune modifiche

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